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Enzo Sculco condannato per danno erariale

Enzo Sculco condannato per danno erariale

L’ex consigliere regionale Enzo Sculco che ricoprì anche l’incarico di vicepresidente della Provincia di Crotone dal 1999 al 2001, deve pagare come risarcimento alla Provincia pitagorica 11.155,47 euro. L’esponente politico (ex Margherita e poi Pd), ora leader del movimento locale i Demokratici e padre dell’attuale consigliere regionale Flora Sculco, è stato condannato per danno erariale dalla Corte dei Conti dei Conti di Catanzaro presieduta da Mario Condemi (Ida Contino, giudice estensore).
Si tratta di uno strascico della nota vicenda giudiziaria che coinvolse nel 2001, lo stesso Sculco e l’allora presidente della Provincia di Crotone Carmine Talarico. Sculco è stato condannato con sentenza definitiva a 4 anni nel 2011 (tre anni indultati). Ma parallelamente all’azione penale era stato avviato un procedimento per danno erariale davanti alla Corte dei Conti per 4 degli imputati coinvolti nel procedimento penale. Fra questi anche l’ex consigliere regionale crotonese. Con sentenza del 2011 la Corte dei Conti aveva giudicato inammissibile il ricorso contro Sculco ed altri due. Ma dopo l’appello del Procuratore regionale, la Giuridisdizione centrale della Corte dei Conti, ha rimesso la causa al giudice territoriale in diversa composizione. E la Procura contabile ha chiesto alla Corte di condannare Enzo Sculco a pagare per danno erariale alla Provincia di Crotone una cifra pari a 58.948,16 euro. La procura contestava due fattispecie di comportamento all’allora vicepresidente della Provincia, difeso dall’avv. Mario Nigro. Sentito anche il difensore, la Corte dei conti ha riconosciuto però, la responsabilità di danno erariale in capo al 65enne Enzo Sculco, solo relativamente ad uno degli episodi, contestati. Quello relativo alla fornitura commissionata nell’ agosto 2000al titolare della ditta “Grafiche Cusato”, di 2000 copie di volumi “scenari di sviluppo per la Provincia di Crotone 2000-2006”. I giudici contabili scrivono che «la sentenza penale, divenuta irrevocabile, infatti, ha accertato che il convenuto Sculco era debitore del Cusato di circa 38.000.000 di lire per aver stampato materiale elettorale nella campagna risalente a quattro cinque anni addietro; e per estinguere il suo debito suggerì al Cusato di “fare fatture senza fare il lavoro”. Cosa che si verificò puntualmente atteso che furono ordinati e pagati dalla Provincia, 2000 volumi di “Scenari di sviluppo”, mentre ne furono consegnati solo una cinquantina». (l.ab.)

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