L’accusa è molto grave: estorsione aggravata dalle modalità mafiose. Proprio con questa accusa la Procura della Direzione distrettuale antimafia ha chiuso le indagini a carico del capo gabinetto della Questura di Catanzaro, Nicola Cosimo Miriello. Il funzionario, secondo l’ipotesi al vaglio degli inquirenti, avrebbe chiesto uno sconto superiore al 40% al titolare di un negozio di oggetti d’arredo di Lamezia Terme per l’acquisto di mobili dell’importo di circa trentamila euro e avrebbe fatto intervenire un imprenditore lametino, “vicino” ad elementi di spicco del clan Iannazzo. Miriello, dopo aver ricevuto un invito a comparire (che vale come contestuale informazione di garanzia), è stato interrogato in Procura. Accompagnato dall’avvocato Francesco Gambardella, in circa due ore e mezzo d’interrogatorio Miriello ha respinto ogni addebito ricostruendo fatti e circostanze. (c.cz)
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