Padre e due figli imprenditori costringevano i dipendenti dei loro distributori di carburanti a restituire metà dei salari ed a fare turni massacranti ma senza il pagamento di straordinari. Ieri Angelo Martino, ed i suoi figli Salvatore e Valeria, sono stati condannati dal Tribunale di Lamezia a 2 anni di reclusione, pur restando liberi perché incensurati. I tre erano imputati di associazione per delinquere finalizzati alle estorsioni e alle frodi fiscali.
Secondo la guardia di finanza gli impiegati che non soccombevano ai loro sistemi di lavoro venivano minacciati di licenziamento.
A denunciare i suoi datori di lavoro è stato un loro dipendente che ha raccolto tante di quelle prove d'accusa che davanti ai giudici i Martino sono stati costretti a patteggiare la pena pur di ottenere qualche vantaggio. Padre e figli hanno dimostrato di avere risarcito gli stipendi non pagati a 48 dipendenti diventati le loro vittime.