"L'amore di Dio è più forte di qualsiasi arma. È Natale, ma non si spengono i conflitti, non diminuiscono gli scandali, non si arresta il male. Nonostante tutto, Natale è più importante. Perché per noi e per l'umanità intera deve ripresentarsi più importante la pace, la fraternità, la fiducia reciproca, la fede in Dio". Lo ha detto vescovo di Lamezia Terme Luigi Cantafora presiedendo, in Cattedrale, la celebrazione della Messa di mezzanotte. "Dio è così grande - ha aggiunto il presule - che può farsi piccolo; così potente che può farsi fragile e debole; così amico e amante dell'uomo da nascere nel modo più umile: perché l'uomo non abbia paura di avvicinarsi a Lui. Questo bambino che nasce oggi, merita attenzione più di qualsiasi altra cosa. Stanotte, il segno della misericordia di Dio merita più attenzione dei segni di guerra che appaiono lungo l'orizzonte del nostro tempo. Dio si fa incontro a noi e ci chiama fratelli. Si incarna e abita in mezzo a noi. È presente nella storia e per questo si oppone al degrado e alla corruzione. La sua presenza è il fondamento certo della nostra speranza attiva e non più passiva". Nell' Anno del Giubileo, mons. Cantafora ha invitato a guardare al Bambino Gesù come "il volto della vera misericordia di Dio che ci consente di cercare un'altra direzione nella storia: il destino dell'umanità ricomincia nel grembo della misericordia di Dio. Siamo incamminati verso questo grembo che ci contiene. Ovunque ci muoviamo, in qualunque direzione ci smarriamo e precipitiamo, dal Natale di Gesù in poi, ci aspetta il grembo della misericordia di Dio, dove possiamo rinascere a vita nuova. Cercare e trovare Dio dove Lui è nascosto: nei più bisognosi, nei malati, negli affamati, nei carcerati. Lì non troverai luminarie, feste o panettoni ma la mano aperta di un Dio che chiede amore nella carne dei suoi figli. Che il Natale del Signore Nostro Gesù Cristo ci faccia crescere e sovrabbondare nella misericordia".
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