Una sofferenza del cordone ombelicale, con uno scorrimento non corretto del sangue nel condotto, è stata rilevata nel corso dell'autopsia eseguita sul feto morto poco prima del parto a Vibo Valentia. Ad effettuare l'esame autoptico sono stati due dei tre consulenti nominati dal pm Claudia Colucci: Katiuscia Bisogni e Roberto Lio (il terzo è il prof. Michele Morelli dell'Università di Catanzaro) alla presenza del consulente Alfonso Luciano, nell'interesse della famiglia De Masi-Marturano che a livello legale si è affidata all'avvocato Aldo Currà. Dagli accertamenti è emerso anche che gli organi del feto erano sani. I tecnici si sono riservati 90 giorni per il deposito della perizia in Procura. La partoriente, di 28 anni - secondo la denuncia presentata da lei e dal marito - nei giorni scorsi aveva avuto dei dolori addominali e si era recata nell'ospedale di Vibo Valentia dove i medici avrebbero riscontrato una sofferenza fetale rimandando comunque la donna a casa. La donna, giovedì, è tornata in ospedale dove è stata riscontrata la morte del feto. Nell'inchiesta, aperta dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia con l'ipotesi di reato di procurato aborto, sono indagati tre medici. (a.a.)
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