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Raso al suolo con la motosega un vigneto nell’area del Cirò doc

Raso al suolo con la motosega un vigneto nell’area del Cirò doc

Trecentocinquanta viti tagliate di netto a colpi di motosega. Un intero vigneto, piantato da un anno, raso al suolo da una mano ignota.

Lo spettro di un codice antico quanto barbaro, che si credeva cancellato dal progresso civile, è tornato ad aleggiare, nelle campagne di Cirò. Ad accanirsi e seminare la distruzione nei poderi, lasciando una immagine di desolante e incutendo comprensibile preoccupazione tra gli agricoltori.

A soli cinque giorni dall’ultimo inquietante episodio, nel quale era stato abbattuto un intero uliveto con 79 piante, ignoti, nottetempo, hanno infierito contro un giovane vigneto ricadente nel cuore dell’area di produzione del Cirò doc.

Una dopo l’altra, 350 viti, impiantate da un anno e già innestate, sono state tagliate alla base in località S. Martino: nella grande distesa di vigneti pregiati del “Vallo” di Cirò.

Il vigneto, risulta di proprietà di un avvocato (S. M.), di 33 anni, originario del centro collinare ma attualmente residente a Cirò Marina. Il giovane, ha presentato denuncia ai carabinieri della stazione di Cirò diretta dal maresciallo Diego Annibale che, coordinata dal comando di Compagnia, ha avviato le indagini sul secondo caso del genere che, in tempi ravvicinati, si è verificato nella stessa zona. Gia nella mattinata di lunedì scorso, 8 febbraio, infatti come si ricorderà, un imprenditore agricolo 60enne residente a Torretta di Crucoli, ha scoperto che qualcuno aveva abbattuto ben 79 ulivi, in un suo terreno in località S. Venere. Una zona che ricade sul versante marino del territorio del comune di Cirò, rispetto al vigneto del “Vallo” in cui tra venerdì e sabato hanno invece colpito i malviventi.

Nel caso, dell’uliveto abbattuto alla luce della mancanza di qualsiasi elemento che possa far pensare ad una ritorsione o ad una vendetta o nei confronti del proprietario, non viene scartata l’ipotesi di un clamoroso errore da parte di esecutori poco pratici dell’area. A poca distanza, infatti, in località S. Venere, ricade anche il terreno di 4 ettari, confiscato alla criminalità locale che è stato assegnato alla cooperativa “Libera terra” che lo scorso autunno, per la prima volta, qui, ha raccolto le olive ed ha prodotto l’olio “Libera Cirò”.

Non si è certo invece trattato di un errore per quel che riguarda il vigneto raso al suolo in località S. Martino. Non sembrano infatti essersi dubbi sul fatto che il gesto – intimidazione o sfregio” che sia – è diretto contro il giovane avvocato e la sua famiglia.

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