Sono stati sparati almeno sei colpi di pistola calibro 9 all’alba di sabato per strada a Lido: sono tanti, infatti, i bossoli recuperati dalle forze dell’ordine, che pensano di avere ricostruito lo scenario del doppio episodio criminale che ha destato parecchia preoccupazione. L’ipotesi battuta da Polizia e Carabinieri è che la doppia sparatoria abbia una matrice comune, maturata nell’ambito di un contrasto per il controllo delle piazze dello spaccio di droga nel quartiere marinaro: qualcuno (ci sono tre sospetti sottoposti a un lungo interrogatorio) avrebbe preso di mira un pregiudicato.
La cronaca racconta di colpi d’arma da fuoco esplosi in due punti differenti del quartiere marinaro: in via Fiume nei pressi di un bar e poco dopo in via Sardegna contro un’auto parcheggiata. Il collegamento fra i due episodi sarebbe proprio il pregiudicato, individuato come frequentatore del bar (la cui proprietà risulta comunque estranea ai fatti) e residente nella strada dov’era parcheggiata l’auto (che non appartiene al presunto destinatario dell’avvertimento).
Mancano ancora alcuni tasselli, però, per chiudere il cerchio. Recuperati i bossoli, non c’è ancora traccia dell’arma utilizzata. Pare che qualcuno sia stato sottoposto all’esame stub, ma si attendono ancora i risultati.
Nell’immediatezza dei fatti, sono intervenuti per i rilievi sia i Carabinieri della Stazione di Lido, guidata dal maresciallo Antonio Macrì, che i poliziotti della squadra Volante con il funzionario di turno Giacomo Cimarrusti. Gli interrogati sono una persona residente a Marina e due fratelli della zona nord della città. È probabile che dopo il primo avvertimento nei pressi del bar, la persona già nota alle forze dell’ordine ed evidentemente presa di mira da qualcuno sia ritornata a casa; lì, forse per rimarcare il “concetto” espresso già davanti all’esercizio pubblico, sarebbero stati esplosi i colpi d’arma da fuoco che hanno colpito una macchina in sosta. Pare che al momento dell’esplosione dei colpi di pistola il bar fosse chiuso. Di sicuro l’auto sforacchiata non appartiene a una persona che abbia mai avuto problemi con la Giustizia: gli inquirenti sono convinti che con questa vicenda non c’entri nulla.
Nessun testimone: nessuno avrebbe visto nè sentito alcunchè, malgrado non sia da escludere che qualcun altro si trovasse nei pressi del bar al momento dei fatti. Spetta alle forze dell’ordine chiarire il quadro. Restano, però, paure e preoccupazioni dei residenti, inquietati dalla constatazione che qualcuno non abbia avuto remore a sparare contro un bar o un’auto in piena strada. Qualora venisse accertato che l’episodio sia da inquadrare in uno scontro sullo spaccio di droga, ciò desterebbe ulteriore inquietudine a testimonianza di fibrillazioni tra gruppi criminali che si sostentano con estorsioni e vendita di stupefacenti al dettaglio. Altro segnale in questo senso sono le intimidazioni verificatesi nell’ultimo periodo a danni di commercianti e imprenditori: qualcuno vuole marcare il territorio mettendo in chiaro la propria presenza. Il messaggio pare inequivocabile: «Se vuoi stare tranquillo devi rivolgerti a me». Operazioni e indagini di magistratura e forze dell’ordine potrebbero aver rimescolato carte e rapporti di forza, e in eventuali “spazi vuoti” potrebbero volersi inserire nuovi gruppi.(g.l.r.)
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