Andrea Niglia é stato dichiarato decaduto dalla carica di presidente della Provincia di Vibo Valentia. É la conseguenza dell'accoglimento da parte della Corte di Cassazione del ricorso presentato dal Governo contro la sentenza con la quale la Corte d'appello di Catanzaro aveva dichiarato improcedibile la dichiarazione d'incandidabilità di Niglia a sindaco di Briatico dopo lo scioglimento nel 2011 degli organi di gestione del Comune del vibonese per presunti condizionamenti della criminalità organizzata. L'incandidabilità per gli amministratori di enti locali sciolti a causa di condizionamenti criminali, secondo i giudici d'appello, essendo limitata "al primo turno elettorale successivo allo scioglimento stesso", non poteva essere più dichiarata se "nelle more del giudizio era stato già espletato un turno elettorale prima della definitività della dichiarazione". La Suprema Corte, accogliendo il ricordo del Governo, ha sostenuto che i giudici dell'Appello "hanno fornito un'interpretazione sostanzialmente abrogatrice della norma".
"Sono assolutamente tranquillo perché c'è una contraddizione in termini nella sentenza della Cassazione, che comunque rispetto". Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, decaduto in seguito all'accoglimento da parte della Corte di Cassazione di un ricorso presentato dal Governo. "L'11 marzo scorso, tramite i miei legali Coppi, Fuscà e Tripodi - aggiunge Niglia - abbiamo presentato ricorso per chiedere la sospensiva e la revoca della sentenza per un errore clamoroso nelle motivazioni e nel dispositivo della stessa. Nei prossimi giorni "dovrebbe essere discussa richiesta di revocazione e la sospensiva in via d'urgenza. Ricorso che abbiamo già notificato alla Corte di cassazione e, con l'onesta che ci contraddistingue, abbiamo portato a conoscenza del Ministero dell'Interno, dell'Ufficio distrettuale territoriale e del Prefetto di Vibo Valentia".
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