Soltanto loro possono sapere esattamente com’è andata. Ma non lo diranno a nessuno. Perchè li hanno trovati soffocati nei liquami dei maiali che allevavano, dentro una vasca interrata e profonda più di tre metri. Francesco De Sando aveva 49 anni ed era titolare dell’azienda Dna Suinicola di San Mango d’Aquino, versante lametino del Savuto. Abitava a San Pietro a Maida, dov’era nato anche suo figlio Nicola 25 anni fa. Gente che lavorava sodo fin dall’alba, con due allevamenti di maiali ed un frantoio.
Ieri mattina padre e figlio erano andati in trasferta, nell’azienda che dista una trentina di chilometri dal loro paese, San Pietro a Maida. C’era un problema in una vasca per la raccolta dei liquami degli animali. Francesco De Sando era un esperto, sapeva cosa fare dopo avere imboccato la botola scendendo dalla scala di ferro a pioli. Probabilmente era legato ad una grossa corda che dall’altro capo era tenuta da Nicola, sempre molto attivo nelle aziende del padre.
Ma qualcosa dev’essere andato storto, perchè il giovane non sentiva più il padre che era laggiù, ad oltre tre metri di profondità nella vasca di cemento scavata sotto terra. Le esalazioni tossiche dei liquami devono averlo stordito. Nicola non ci ha visto più, s’è allarmato ed è sceso giù anche lui, abbandonando la corda d’emergenza. I gas hanno ucciso prima suo padre e poi lui. Quella cisterna s’è trasformata in tomba.
Uno degli operai dell’azienda non li ha visti per un po’, è andato a cercarli, e li ha trovati senza vita in quella grossa tomba. È scattato subito l’allarme. L’equipe del 118 ha potuto solo certificare la morte di padre e figlio, i vigili del fuoco hanno avuto il compito di tirare fuori i cadaveri con gli esperti del gruppo speleologi, ed i carabinieri hanno fatto partire le indagini per accertare le cause della morte dei De Sando. Ma c’è stato ben poco da indagare per i militari della Compagnia di Soveria Mannelli al comando del capitano Domenico De Biasio. Il medico legale inviato dal sostituto procuratore Marta Agostini ha accertato che padre e figlio sono morti soffocati dalle esalazioni tossiche dei liquami contenuti nella maledetta cisterna. Dunque niente autopsia.
La tragedia dev’essersi consumata in pochi minuti. Il tempo che papà Francesco si sentisse male dopo essere sceso laggiù, e la reazione immediata del figlio che senza protezioni si è fiondato nella cisterna per aiutarlo. Preso dal panico non ha pensato di farsi aiutare da qualche operaio che si trovava in azienda e poteva dargli una mano. Si sarebbero potuti salvare tutti e due. Forse. Ma sono soltanto probabilità difficili da calcolare quando si tratta di un incidente sul lavoro.
La morte dei De Sando ha scosso la famiglia, la signora Patrizia ed i due figli più piccoli Domenico che studia fuori ed una liceale. Oggi probabilmente saranno restituite le salme alla famiglia molto integrata a San Pietro a Maida, tanto che Francesco una quindicina d’anni fa era stato vicesindaco.