Il mandato di cattura internazionale risale a un anno e mezzo fa. Anche se i carabinieri erano sulle sue tracce dal 21 ottobre del 2012, quando nella frazione Accaria di Serrastretta, alle porte di Lamezia Terme, con il suo furgone investì uno scooter con a bordo due giovani. Provocando la morte di uno dei due.
Ma la latitanza di Abdeslam Kabli è finita venerdì sera. L'uomo, cittadino marocchino di 60 anni, è stato fermato all’aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna, dagli agenti della Polaria e dai carabinieri della Compagnia di Bologna Borgo Panigale, su input della Stazione carabinieri di Pianopoli, che in questi anni ha condotto le indagini. Il 60enne, colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica di Lamezia, è accusato dei reati di omicidio colposo, lesioni gravissime nonché omissione di soccorso. I fatti risalgono al 21 ottobre del 2012, quando lungo la strada Provinciale 80/1, due ragazzi a bordo di uno scooter Piaggio Vespa, Paolo Fazio e Marco Boca, vengono investiti da un furgone di colore bianco che, a seguito dell’impatto, è scappato dal luogo dell’incidente, facendo perdere le proprie tracce. A seguito delle lesioni gravissime riportate, il diciottenne Fazio dopo pochi giorni morì, mentre Boca rimase ricoverato in prognosi riservata per quindici giorni.
Da qui è iniziata una serrata attività d'indagine da parte dei carabinieri di Pianopoli, guidati dal luogotenente Carmelo Carchidi, con l’ausilio di personale della Compagnia di Soveria Mannelli e sotto la supervisione del comandante della Compagnia di Lamezia Terme, il capitano Fabio Vincelli, che sin da subito hanno concentrato le proprie attenzioni sul mezzo: quel furgone bianco che dopo attività di tipo tecnico e di acquisizione documentali di filmati e testimoni, è stato individuato in un Iveco Daily Max di colore bianco del tipo furgonato. E tra le persone in possesso di quel mezzo, è stato individuato proprio Kabli, il quale dopo aver lasciato il furgone nel cortile della propria abitazione a Pianopoli, dai primi giorni del novembre 2012 ha lasciato l’Italia per rientrare in Marocco. Almeno così hanno riferito i parenti ai militari dell'Arma.
L’attività anche di tipo tecnico portata avanti dai militari della Stazione, consistita anche nel repertamento di parti e detriti rinvenuti sul luogo dell’incidente, ha coinvolto anche i carabinieri del Ris di Messina, i quali dopo un’accorta analisi hanno fornito una relazione che riportava quale inconfutabilmente compatibili alcune tracce rinvenute dai carabinieri sul paraurti del furgone. E cioè frammenti della felpa che indossava il giorno dell'incidente il 18enne deceduto. L’attività d’indagine ha inoltre permesso di appurare la dinamica del sinistro, provocato da una condotta di guida imprudente del marocchino che, nell’affrontare la curva in discesa e con velocità sostenuta, avrebbe invaso la corsia, andando a urtare direttamente contro i due ragazzi sul motorino.
A seguito della notifica di esecuzione della misura cautelare, Kabli è stato portato nella casa circondariale di Bologna a disposizione della competente autorità giudiziaria.