Non avranno neppure avuto il tempo di capire cosa stava per accadere le due giovani vittime dell’incidente stradale avvenuto sulla Statale 106 alle prime ore del mattino di ieri, all’ingresso del centro abitato di Sant’Andrea Jonio, piccolo centro costiero catanzarese. Si chiamavano Deborah Ranieri, 21 anni, di Sant’Andrea Jonio, e Vittorio Leotta, 25, di Stilo: le loro auto, rispettivamente una Fiat Punto e un Fiat Doblò, si sono scontrate frontalmente su un tratto rettilineo, all’ingresso nord del centro abitato. Un impatto devastante - i residenti della zona hanno raccontato di un vero e proprio boato improvviso - che non ha lasciato alcuno scampo ai due conducenti: entrambi gli abitacoli sono stati sfondati dal blocco motore, arrecando lesioni gravissime e letali ai due giovani. Già nell’immediato si è potuto appurare che la Punto procedeva in direzione sud e dopo appena 200 metri la sua giovane conducente sarebbe arrivata a casa, di ritorno da una serata trascorsa assieme agli amici. In direzione opposta procedeva, invece, il Doblò guidato dal piccolo imprenditore di Stilo, che di buon mattino stava raggiungendo alcuni caseifici della provincia dove avrebbe consegnato il latte prodotto nella sua azienda agricola.
Tutti i loro programmi e progetti di vita si sono infranti poco dopo le sei del già caldo mattino di ieri, in quell’impatto devastante che ha accartocciato le lamiere dei due mezzi, incastrando i corpi ormai senza vita in mezzo a sedili sfondati e longheroni contorti; a nulla è valsa l’apertura degli airbag, del tutto ininfluenti rispetto alla violenta forza dello scontro.
La macchina dei soccorsi è stata tempestiva ma non ha potuto fare altro che constatare l’esito peggiore per il sinistro: i sanitari del 118 hanno compreso subito che i due giovani erano morti sul colpo e per estrarne i corpi dalle auto sono dovuti intervenire i vigili del fuoco con divaricatori e cesoie, lasciandoli poi al medico legale per l’esame cadaverico esterno. I carabinieri del nucleo radiomobile di Soverato e della vicina stazione di Isca, nel frattempo, hanno eseguito i rilievi sulla strada - la cui circolazione è rimasta bloccata per più di tre ore -, osservando la posizione dei veicoli, dietro ai quali non ci sarebbero stati segni di frenata, segno che l’incidente è stato dovuto a qualche manovra improvvisa e imprevista, magari determinata da un colpo di sonno; elementi utili sarebbero però stati trovati dall’esame di alcune registrazioni video di telecamere presenti nella zona: tutto il materiale visionato e raccolto dai militari è ora al vaglio della Procura, mentre i corpi di Debora e Vittorio sono stati portati all’istituto di medicina legale del policlinico universitario di Catanzaro.
La notizia della tragica morte dei due giovani è arrivata nel giro di un’ora ai loro familiari, rimasti visibilmente prostrati da una simile tragedia. Peraltro non l’unica lungo il tratto di Statale 106 che attraversa il Basso Jonio catanzarese.
Con le due giovani vite spezzate ieri, nel giro di appena un anno e mezzo sono state sei in totale le vittime di incidenti stradali avvenuti sull’arteria jonica fra i territori di Badolato e Montauro: a dicembre 2014, il 26enne soveratese Andrea Mandile, a Davoli; a giugno 2015, Francesco Paparo, 24 anni, di Monasterace, ha perso la vita a Badolato; nello stesso mese, a Davoli Marina, la 61enne Maria Grillone è morta dopo essere stata investita da una moto; nel settembre scorso, poi, è stato il regista catanzarese Giuseppe Petitto a rimanere ucciso in un violento scontro frontale tra la sua auto e un auto-compattatore all’altezza di Pietragrande, a Montauro. Dinamiche e cause probabilmente diverse fra loro, ma con quell’unico denominatore rappresentato dalla Statale 106, che è poi la sola strada a collegare la costa del catanzarese.
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