Stava scontando ai domiciliari l’ultima parte della pena inflitta per un duplice tentato omicidio, Luciano Rizzotto, 50 anni, tossicodipendente già noto alle forze dell'ordine (meglio conosciuto nel quartiere Mater Domini come “Nocciolino”) ma il beneficio di rimanere fra le mura domestiche, godendo di uscite settimanali per raggiungere il Ser.T. ed il Centro di Salute Mentale del quartiere Cavita, non gli bastava.
Evaso appositamente per attivare una scheda sim, la utilizzava per tempestare di telefonate erotiche e ammiccanti una povera ventenne vicina di casa che, per paura di trovarselo davanti, era arrivata a barricarsi nella sua abitazione. Ne controllava ogni movimento, al punto tale che i genitori della giovane avevano spostato i mobili di casa per impedirgli di osservare la loro vita quotidiana. Le telefonate scattavano, invece, dopo che gli appostamenti mattutini gli assicuravano l’assenza dei familiari, visti lasciare l’appartamento per recarsi al lavoro.
Dopo la denuncia presentata dalla ragazza ai Carabinieri della Stazione di Gagliano, i militari avevano subito avviato una serrata attività d’indagine che permetteva, in poco tempo, di ricostruire le uscite del pluripregiudicato e la quantità e frequenza di telefonate ed sms, nonché di appurare che, durante la ristrutturazione della facciata del suo palazzo, l’uomo si era addirittura arrampicato sull’impalcatura esterna per meglio scorgere la cameretta della donna presa di mira.
I fatti appurati dagli inquirenti, risalenti al marzo e aprile 2016 e accuratamente riepilogati dal sostituto procuratore della Repubblica, Debora Rizza, hanno posto le basi per l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare da parte dalla sezione Gip del Tribunale, provvedimento immediatamente eseguito dagli stessi militari dell’Arma di Gagliano che hanno quindi condotto l'uomo nella Circondariale di Siano.
A corollario di questa operazione, nella medesima settimana, gli stessi Carabinieri di Gagliano, guidati dal Maresciallo Salvatore Sestito, hanno dato esecuzione ad altre due ordinanze di custodia in carcere ai danni di altrettanti soggetti: A.R., 52 anni, già detenuto domiciliare presso una nota comunità per tossicodipendenti per una residua pena da scontare e A.G., 45 anni, condotto nella casa di cura psichiatrica del quartiere Cavita.
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