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Medico assenteista sospeso

Medico assenteista sospeso

Si trova sott’inchiesta per truffa aggravata e falso. Ma da ieri è anche senza lavoro. Vittorio Cristaudo, medico lametino del servizio vaccinazioni, è stato sospeso dall’Asp in attesa che venga chiarita la sua posizione giudiziaria.

Cristaudo era stato arrestato la scorsa settimana dalle Fiamme gialle che dopo averlo pedinato hanno visto che mercoledì pomeriggio aveva timbrato il badge nell’ospedale cittadino, e subito dopo era andato via a bordo della sua Fiesta. Tornato a casa sua in città, i finanzieri hanno bussato alla porta e l’hanno colto in flagrante, perchè secondo il rilevatore elettronico di presenza il professionista risultava al lavoro, ma in realtà non c’era.

Il suo avvocato Lucio Canzoniere, del foro lametino, gli ha fatto ottenere il passaggio dagli arresti domiciliari alla libertà, essendo il medico incensurato. Ma Cristaudo resta comunque imputato dal sostituto procuratore lametino Marta Agostini. Infatti il Gip ha convalidato l’arresto effettuato dal Nucleo investigativo diretto dal brigadiere Vito Margiotta, che fa parte del Gruppo lametino comandato dal colonnello Fabio Bianco.

Subito dopo l’arresto in flagranza la direzione dell’Azienda sanitaria provinciale guidata dal direttore generale Giuseppe Perri ha aperto un’inchiesta interna, e dopo qualche ieri mattina ha notificato il provvedimento di sospensione al suo dipendente.

Il medico era in servizio nell’ambulatorio delle vaccinazioni in Via De Gasperi. Prima di andare al lavoro, non essendoci rilevatori di presenze in quell’ufficio periferico dell’Asp, Cristaudo doveva raggiungere l’ospedale, timbrare, e poi arrivare in Via De Gasperi. La mattina di mercoledì aveva fatto così, poi però non ha fatto il rientro pomeridiano dopo la pausa pranzo. Da qui le accuse di truffa aggravata dal fatto che viene commessa ai danni di un ente pubblico, e di falso. Il processo preliminare per lui continua.

Sembra comunque che le Fiamme gialle vogliano allargare le loro indagini in altri uffici pubblici della città, dove sono stati segnalati diversi dipendenti “imboscati”. Insomma, la caccia ai “furbetti del cartellino” è stata soltanto aperta con l’arresto di Cristaudo. E tutto fa pensare che proseguirà.(v.l.)

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