BOTRICELLO
Simulazione di reato per avere messo in scena l’intimidazione subita nei mesi scorsi, con le pallottole rinvenute sulla propria automobile insieme ad una tanica di benzina ed alla scritta con una bomboletta spray “Scegli tu”. È questa la contestazione mossa dalla Procura della Repubblica di Catanzaro nei confronti del sindaco di Botricello, Tommaso Laporta, dopo le indagini condotte dai carabinieri della locale Stazione.
Un fulmine a ciel sereno, giunto dopo le tantissime attestazioni di stima e di vicinanza espresse nei confronti dello stesso Laporta, compresa una manifestazione pubblica alla quale avevano partecipato vari esponenti politici e tra i quali i vertici regionali e provinciali del Pd e anche alcuni consiglieri regionali e parlamentari dem. Quindi, persino una serie di interventi parlamentari e, durante una seduta alla Camera, anche la solidarietà espressa dal presidente Laura Boldrini.
Dal 14 giugno, giorno della scoperta delle presunte minacce, però, sono scattate le indagini dei carabinieri che avrebbero dato la svolta con la nuova investigativa avanzata ora dalla Procura. Le immagini acquisite da una telecamera privata posta nelle vicinanze dello stabile dove era custodita l’autovettura aziendale in uso al sindaco, secondo quanto trapelato, avrebbero evidenziato che nessuno sarebbe entrato durante la notte e l’unica persona ripresa nel video sarebbe lo stesso sindaco. Per questo Laporta è stato convocato dal sostituto procuratore che conduce le indagini, Graziella Viscomi, come persona informata dei fatti, ma al termine dell’interrogatorio ne è uscito con un avviso di garanzia per simulazione di reato.
Le attività investigative, dunque, proseguono, mentre Laporta ha preferito non rilasciare dichiarazioni sull’accaduto, affidando la sua posizione ai legali di fiducia, gli avvocati Michele Gigliotti e Franco Catanzaro, secondo i quali «confidando nella professionalità della Procura della Repubblica di Catanzaro, e della forza di polizia giudiziaria delegata, si auspica una definizione dell’indagine, in un senso o nell’altra, quanto più spedita possibile».
Negli ultimi mesi l’Amministrazione comunale di Botricello è stata al centro di diverse tensioni. Una prima lettera di minacce era stata recapitata all’ex tecnico comunale Domenico Potami, quindi una missiva al primo cittadino, seguita dalle cartucce e dalla benzina lasciate sulla macchina. In mezzo anche due intimidazioni nei confronti di un automezzo comunale a cui sono state squarciate le gomme, ma in quest’ultimo caso i carabinieri hanno denunciato il fratello di un dipendente comunale che avrebbe agito per ritorsione nei confronti del congiunto che utilizzava lo stesso automezzo per lavoro.
Spetterà ora al sindaco Laporta chiarire l’ultimo capitolo scaturito dalle nuove indagini, cercando di dimostrare la sua estraneità rispetto ai fatti contestati dalla Procura.
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Nel mirino
Le intimidazioni ricevute nel 2016
Gli amministratori locali sono da sempre nel mirino della criminalità, organizzata o meno: assessori, consiglieri, persino semplici candidati. Ma i sindaci sono i più colpiti. Nel 2016, a marzo una busta con proiettili è arrivata al sindaco di Polistena Michele Tripodi; ad aprile tre lettere di minacce a Giuseppe Falcomatà, primo cittadino di Reggio Calabria; nello stesso mese minacce, a Walter Scerbo, alla guida del comune di Palizzi; a Longobucco, a maggio, è stato il sindaco Luigi Stasi a ricevere una missiva con minacce di morte.
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