Altri due arresti nell'ambito dell'inchiesta della Procura e della Guardia di Finanza, sulla Casa-famiglia degli orrori, sequestrata lo scorso 15 luglio a Cantorato di Crotone, dai finanzieri crotonesi che nella circostanza eseguirono anche tre ordinanze di custodia cautelare: due in carcere e una ai domiciliari. Ieri mattina, gli uomini della Compagnia della Guardia di finanza di Crotone al comando del tenente colonnello Domenico Gatto, hanno dato esecuzione ad un’altra ordinanza per i maltrattamenti commessi nella casa famiglia denominata “San Francesco e Santa Maria” gestita dall’associazione “Opus Onlus”. I provvedimenti, emessi dal Gip del tribunale di Michele Ciociola, hanno riguardato Edmundus Jakimonis, 45 anni, lituano, marito della principale indagata (Angela Rizzo, 52 anni di Savelli, da sabato ai domiciliari dopo che il Riesame l'ha scarcerata graduando la misura), e Maria Rizzo (56 anni, di Savelli sorella di Angela Rizzo), ambedue destinatari della misura degli arresti domiciliari. Il Gip inoltre ha emesso anche, un provvedimento di divieto di dimora nella provincia di Crotone nei confronti di un’altra sorella di Angela Rizzo: Teresa Rizzo, 47 anni, anche lei indagata.
Si tratta di soggetti, coinvolti a vario titolo, nella gestione e amministrazione della struttura, nei confronti dei quali le indagini coordinate dal sostituto procuratore Gaetano Bono hanno consentito di accertare ulteriori presunte responsabilità per atti lesivi dell’integrità fisica e morale nei confronti di alcuni ospiti della struttura di ricovero: percosse fisiche, umiliazioni e vessazioni di natura psicologica, e tentativi di inquinamento delle prove. Le nuove misure cautelari disposte dal gip, come detto si aggiungono ai tre arresti, eseguiti il 15 luglio scorso nei confronti della responsabile della struttura Angela Rizzo, la quale si difende dicendo di essere stata responsabile della Casa-famiglia fino alla primavera del 2015 e di due operatori: Antonio Ingarozza, 20 anni di Crotone, finito in carcere e Salvatore Ciavarella, 53 anni, di Crotone, ristretto invece ai domiciliari. Edmundas Jakimonis, accusato come gli altri indagati di maltrattamenti aggravati dalla crudeltà, direttore della struttura che invece per gli investigatori di fatto sarebbe stata gestita dalla consorte, non è stato rintracciato dai finanzieri e risulta, allo stato, irreperibile.(l.ab.)