Con l'accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, la Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per Nicholas Sia, il diciannovenne che il 24 ottobre dello scorso anno, nel centro storico del capoluogo, uccise a coltellate il coetaneo Marco Gentile. L'udienza preliminare avrà inizio il 23 settembre prossimo davanti al gup, Antonio Battaglia. L'indagato, difeso dall'avvocato Giancarlo Pittelli, è stato sottoposto a perizia psichiatrica ed è risultato seminfermo di mente nel momento del fatto. Secondo il sostituto procuratore Paolo Petrolo, titolare dell'inchiesta sull'omicidio di Gentile, "il proposito criminoso era insorto da circa una settimana, quando Sia aveva acquistato il coltello manifestando la volontà di uccidere Gentile". Movente dell'omicidio sarebbero stati i dissidi tra Sia e Gentile sorti dopo la compravendita di una dose di marijuana. "La vittima - è scritto nel provvedimento di chiusura delle indagini - dopo la cessione di narcotico a Sia avvenuta una settimana prima e a fronte del mancato pagamento del prezzo, sbeffeggiava in pubblico l'indagato". Da qui la decisione di uccidere Gentile. Sia colpì Gentile con 12 coltellate provocandone la morte pressochè istantanea. Parti offese nel procedimento sono la madre e la zia di Marco Gentile, assistite dagli avvocati Arturo Bova e Antonio Lomonaco, e il padre, rappresentato in giudizio dall'avvocato Antonio Ludovico.