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Giovane gambizzata, fermato il fratello

Nicotera

Clamorosa svolta nelle indagini relative al tentato omicidio di Marisa Putortì. I carabinieri della Stazione di Nicotera in collaborazione con i militari della caserma di Nicotera Marina e della Compagnia di Tropea hanno fermato il fratello della barista, Demetrio, 25 anni, disoccupato e già oggetto di avviso orale di pubblica sicurezza.

Subito dopo l’attentato portato a compimento nella centrale piazza Cavour, s’era reso irreperibile. I militari dell’Arma erano, però, sulle sue tracce e nel tardo pomeriggio di ieri sono riusciti a rintracciarlo e fermarlo. A suo carico pende ora l’accusa di tentato omicidio. Non c'è ancora chiarezza sul movente del sanguinoso gesto, ma pare che il ragazzo non condividesse qualche scelta di vita della sorella. Per lui si sono aperte le porte del carcere di Vibo Valentia dove in queste ore si trova a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica per i provvedimenti di rito e la convalida del fermo.

Non ci sono certezze neppure sulla dinamica della sparatoria. Stando alle prime indiscrezioni, Demetrio avrebbe agito da solo. Venerdì sera, intorno alle 21,40, sarebbe arrivato in piazza Cavour a bordo di un'autovettura dalla quale sarebbe sceso imbracciando un fucile da caccia. Senza pensarci su neppure un momento, avrebbe sparato due colpi contro la sorella per poi risalire in macchina e ripartire a tutta velocità facendo perdere le sue tracce. L’epilogo del brutto episodio ha colto tutti di sorpresa facendo cadere, almeno per il momento, le varie ipotesi messe in circolo da più parti.

Intanto, sono decisamente migliorate le condizioni di Marisa Putortì vittima inconsapevole della rabbia del fratello. L’equipe guidata dal chirurgo Franco Curatolo ha operato sino alle prime luci dell’alba di ieri per tirarla fuori dai guai. L’intervento, delicato e complesso, s’è concluso nel migliore dei modi. La guarigione sarà lenta e lunga, ma per la giovane viene ora escluso ogni rischio per la vita. Nella mala sorte, a parere dei medici, è stata anche fortunata. Un colpo di fucile l’ha, infatti, centrata quasi all’altezza del bacino. La rosa di pallini è fuoruscita da una coscia per andare a centrare l’altra. L’osso della gamba ha protetto l’arteria femorale, inizialmente data come recisa, a seguito dell’abbondante perdita di sangue e, invece, appena scalfita dai pallini. L’equipe chirurgica ha, quindi, lavorato soprattutto per estrarre i pallini e ricostruire entrambi i femori inserendo delle placche per rimodulare le parti devastate dal piombo. Ma a salvare la ragazza ha contribuito anche la prontezza di un infermiere con esperienza nel settore del pronto soccorso e casualmente presente nella centrale piazza Cavour. Avvicinatosi alla barista ormai riversa sul pavimento stradale, è riuscito a legare e stringere la gamba ferita riducendo al minimo la perdita di sangue. A dargli una mano anche un giovane studente di medicina. Ai primi due soccorritori volontari si sono subito dopo aggiunti i due medici dell’ambulatorio distrettuale che hanno completato le operazioni di stabilizzazione in attesa dell’arrivo dell’ambulanza del 118 da Vibo Valentia.

In piazza Cavour, nel frattempo, arrivavano le pattuglie dei carabinieri di Nicotera e Nicotera Marina guidati dal luogotenente Raffaele Castelli e dal maresciallo Fabio Cirone, ai quali, nel volgere di pochi minuti s'affiancavano i militari della Compagnia di Tropea e delle caserme dislocate nel comprensorio nicoterese, guidati sul campo dal tenente Renato Lanzolla e coordinati dalla Procura di Vibo Valentia. L'attività investigativa, scattata immediatamente con posti di blocco e interrogatori, è andata avanti sino a ieri pomeriggio e non pare si sia conclusa con l’arresto del 25enne. Gli inquirenti vogliono, infatti, avere un quadro chiaro della situazione e, dopo aver raccolto le dichiarazioni della ragazza e ascoltato numerose persone presenti in piazza al momento della sparatoria, sembrerebbero intenzionati a proseguire nel loro lavoro. A dar loro un consistente aiuto potrebbe essere stata, comunque, la visione dei nastri delle telecamere di videosorveglianza presenti nel centro storico e subito requisiti.

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Città disorientata

Una città disorientata e sgomenta. Il tentato omicidio di Marisa Putortì ad opera del fratello ripropone con forza le problematiche di un territorio esposto alla facile violenza e non adeguatamente protetto dallo Stato che da tempo, anziché rafforzare i presidi di legalità, tende a smantellarli. Presidii, uffici e un paio di villaggi turistici chiusi, il reddito pro capite è precipitato a livelli preoccupanti mentre ha ripreso vigore il filone dell'emigrazione. Negli ultimi dieci anni lo Stato ha affermato la sua presenza attraverso due scioglimenti consecutivi del consiglio comunale per condizionamenti mafiosi e l’invio di una commissione d’accesso agli atti che solo da poco ha concluso il suo lavoro. Probabilmente i percorsi da seguire per tirare fuori dal guado il territorio sono decisamente altri. (p.b.)

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