"Siamo contrari". È questa la risposta che l'amministrazione comunale di Crotone ha dato rispetto alla proposta di istituire sulla banchina di riva del porto Nuovo un "centro per la prima accoglienza ed identificazione dei migranti". Una struttura su due piani, è scritto in una nota dell'Ente, che occuperebbe un'area di oltre 2000 metri quadrati prevista a ridosso della zona riservata all'accoglienza delle crociere. La vice sindaco Antonella Cosentino, nella riunione in Prefettura, ha espresso la contrarietà delle Giunta Pugliese alla trasformazione del porto di Crotone in un "hub" per l'accoglienza dei migranti. "Questa scelta - ha sostenuto durante la riunione alla presenza del Prefetto, del Questore, del Comandante della Capitaneria di Porto e del referente dell'Autorità portuale di Gioia Tauro - minerebbe qualsiasi possibilità di sviluppo turistico del porto di Crotone, che vedrebbe crescere a dismisura il numero di sbarchi. Non è condivisibile la scelta rispetto alle prospettive della città è men che meno la dislocazione di questa struttura". Il Comune ha ribadito che quella parte del porto nuovo sarà dedicata, così come previsto dalla bozza di piano regolatore, allo sviluppo turistico ed in modo particolare all'attività diportistica e crocieristica. "Non ha alcun senso logico - ha ribadito la vice sindaco - dislocare in quest'area una struttura per migranti visto l'uso che si vuole fare di questa parte del porto. Meglio sarebbe non pensare a Crotone come un Hub, ma se proprio si deve realizzare, allora sarebbe meglio utilizzare il porto commerciale ed in particolare la zona della banchina 'sotto-flutto' il cui ingresso posto sulla strada consortile, consentirebbe un immediato sbocco sulla 106, ma soprattutto non andrebbe minimamente ad intaccare il tessuto urbano della città. Con queste scelte si sta compromettendo sia il porto che il suo waterfront. Crotone è una delle poche città in Italia a poter vantare un porto proprio nel centro città, ma con queste decisioni si rischia di trasformare quello che è un vantaggio competitivo in termini turistici, in un vero e proprio freno allo sviluppo".
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