Rischia di slittare ancora l'esordio in serie A del Crotone nel proprio stadio. A dieci giorni dalla gara interna col Napoli, che avrebbe dovuto segnare il debutto allo stadio Scida dopo le prime gare casalinghe giocate a Pescara, è giunta al Comune la segnalazione che alcune prescrizioni archeologiche non sono state rispettate e che, quindi, è necessario eliminare alcune parti di cemento e bitume utilizzate per i lavori di ammodernamento dello stadio ed in particolare per la sistemazione del piazzale della curva sud. A scriverlo è stato il soprintendente archeologico della Calabria Mario Pagano al Comune di Crotone in una lettera dell'11 ottobre 2016 nella quale - prendendo atto della relazione sui lavori in corso per l'ammodernamento dello stadio - rileva che in alcuni ambiti di cantiere non sono state rispettate le prescrizioni impartite il 19 luglio scorso che riguardavano il divieto di utilizzo di cemento e bitume per ampliare le aree esterne. Pagano intima quindi "il rispetto delle prescrizioni" e "l'immediata eliminazione, sotto vigilanza del personale della Soprintendenza, delle parti in conglomerato bituminoso o cementizio per quanto riguarda le superfici eccedenti rispetto a quelle esistenti prima dell'inizio dei lavori". La relazione sulla quale Pagano basa la sua richiesta di intervento è stata redatta dopo diversi sopralluoghi ed in particolare dopo quello del 6 ottobre condotto dal funzionario di zona della Soprintendenza e dai carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale in seguito all'esposto dell'associazione Sette Soli che faceva rilevare possibili violazioni alla prescrizioni. In seguito a quel sopralluogo è stato redatto, al comando provinciale dei Carabinieri, un verbale che è stato inviato alla Procura della Repubblica.