Che il selfie non fosse arte l’aveva detto chiaramente Oliviero Toscani durante la lectio magistralis tenuta a Vibo Valentia giovedì, prima di inaugurare la mostra allestita alla Camera di commercio. Ma che chiedere un selfie potesse far mettere in dubbio la moralità di un giovane perché calabrese, un diciottenne che frequenta la quinta classe del Liceo scientifico a Vibo, non poteva immaginarlo. Soprattutto, perché «era di pregiudizio – spiega il ragazzo – che ci aveva parlato. E poi alla mia richiesta di fare un selfie, per conservare uno scatto con il celebre “maestro del clic”, la sua risposta mi ha amareggiato». E più che il no, è stata la motivazione a spiazzare il diciottenne, considerato che il noto fotografo milanese «ha giustificato il no additandomi come un potenziale “mafioso” affermando che sarei benissimo potuto esserlo poiché, a suo dire, “anche Matteo Messina Denaro non ha la faccia da mafioso eppure lo è”».
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