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Riflettori puntati sull’omicidio di Francesco Fiorillo

Riflettori puntati sull’omicidio di Francesco Fiorillo

Non c’è solo il giro di prostituzione minorile al centro delle indagini della Squadra Mobile di Vibo Valentia venuto a galla nell’ambito dell’operazione denominata “Settimo cerchio”. Sullo sfondo di questo turpe gioco aleggia l’omicidio di Francesco Fiorillo, messo in atto il 16 dicembre 2015. Un delitto ancora tutto da decifrare ma che alla luce delle nuove e clamorose vicende portate a galla dagli inquirenti potrebbe arrivare presto ad una soluzione.

Su lavoro degli investigatori al momento non trapela alcuna indiscrezione. Ma è molto probabile che se alcuni tasselli raccolti nel corso delle indagini sull’omicidio Fiorillo sono stati utili per arrivare a costruire il complesso giro di prostituzione minorile, ora gli agenti della Mobile potrebbe ripercorre il tragitto inverso andando a scandagliare alcuni aspetti fino a poco tempo fa ancora inesplorati. E in tal senso si potrebbe aprire subito un nuovo filone di indagini andando ad individuare non solo mandanti ed esecutori di quell’agguato mortale messo in atto in una località nei pressi della stazione ferroviaria di Vibo-Pizzo lungo la statale 18. Alle tre persone finite in carcere con l’accusa di prostituzione minorile gli inquirenti sono arrivati intercettando e indagando su soggetti ritenuti vicino a Francesco Fiorillo, 45 anni, meglio noto come “Il Professore”. Nessun collegamento diretto tra l’omicidio e il giro di prostituzione minorile venuto a galla nel Vibonese ma è chiaro che ora gli inquirenti non intendono lasciare nulla di intentato e puntano dritti a fare luce su quell’efferato delitto. Intanto gli atti relativi agli interrogatori di garanzia a carico delle tre persone coinvolte, effettuati per rogatoria dal gip Gabriella Lupoli e avvenuti nel carcere di Vibo Valentia, sono stati trasmessi alla Procura distrettuale di Catanzaro. Don Felice La Rosa (ex parroco di Zungri e già sospeso a divinis), Francesco Antonio Pugliese (pensionato di Zungri) e il bulgaro Iliev Miroslav hanno respinto ogni addebito loro contestato.(n.l.)

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