Diciassette anni di reclusione. È questa la pena alla quale è stato condannato Nicholas Sia, 19 anni, ritenuto dagli inquirenti l’autore del delitto avvenuto nei pressi dei giardini di San Leonardo lo scorso ottobre dove morì il 18enne Marco Gentile.
Il giudice per le udienze preliminari Antonio Battaglia, al termine della camera di consiglio, ha concesso all’imputato le attenuanti generiche equivalenti rispetto alle contestate aggravanti, la ha interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e legalmente interdetto per la durata della pena e ha condannato l’imputato al pagamento del risarcimento del danno in favore delle costituite parti civili nella misura di 250 mila euro in favore di Carlo Gentile e Anna Curto e di 90 mila euro ciascuno in favore di Elvira Gentile e Loredana Curto (ovvero il padre, la madre, la nonna materna e la zia paterna della vittima), oltre al pagamento delle spese processuali.
Prima della decisioni del giudice erano intervenuti Arturo Bova per le parti civili e il difensore dell’imputato, l’avvocato Giancarlo Pittelli, mentre nella scorsa udienza erano già intervenuti i legali delle altre parti civili, gli avvocati Antonio Lomonaco, Antonio Ludovico e Ottavio Porto, e l’accusa che aveva chiesto 20 anni di reclusione. Il giudice Battaglia, vista la sentenza emessa, ha deciso che l’imputato è pienamente capace d’intendere e volere come ribadito più volte dalle parti civili mentre la difesa aveva sostenuto che Sia, secondo una perizia di parte, sarebbe stato un “soggetto affetto da grave patologia psichiatrica e non è capace d’intendere e di volere, così come non lo era nel momento del fatto” mentre la perizia disposta dal gip durante l’incidente probatorio sosterrebbe che Sia sarebbe affetto da un disturbo di personalità e quindi parzialmente incapace di intendere e di volere al momento del fatto. Ma, per entrare nel dettaglio della sentenza, bisognerà aspettare il deposito delle motivazioni che avverrà entro novanta giorni.
L’omicidio che ha destato parecchio clamore non soltanto in città è avvenuto un sabato pomeriggio ai giardini di San Leonardo, zona particolarmente frequentata dai giovani soprattutto nel weekend. Sabato 24 ottobre 2015, quindi, secondo la ricostruzione fatta propria dal gip, Sia ha incontrato Gentile che si trovava sulla scalinata di via Arena a bere un liquore insieme ad amici, ragazzi e ragazze. Aveva le mani nella tasca della felpa, racconta più d’un giovane presente. Quindi ha estratto il coltello ed ha iniziato a colpire Marco. Si è messo in mezzo un amico che quasi per miracolo è sfuggito a una coltellata destinata anche a lui. Infine Nicholas è tornato sulla vittima, colpendo ancora il “rivale”, morto poco dopo in ospedale per le gravi ferite riportate al collo.
L’indagato è stato arrestato poco dopo dagli agenti della Squadra mobile, messi sulle tracce dalle testimonianze e dalla scia di sangue che il 19enne si sarebbe portato dietro fino alla vicina abitazione della madre dove aveva anche nascosto il coltello incriminato. Lasciata l’arma del delitto, il giovane si sarebbe spostato nella zona sud, dove i poliziotti lo hanno trovato nelle campagne limitrofe all’abitazione del padre.
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