Dopodomani presso il Tribunale di Lamezia Terme (competente per territorio) si svolgerà una nuova udienza del processo per la morte della piccola Sara Michienzi, la bambina di nove anni di Filadelfia, deceduta il 26 febbraio del 2011, a seguito di un’operazione di edenotonsillectomia eseguita nell’unità operativa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Lamezia Terme.
Sul banco degli imputati, per omicidio colposo, il dottore Raffaele Grasso (assistito dagli avvocati Canzonieri e Puteri) e il dottore Gianluca Bava (assistito dagli avvocati Commodaro e Ganino). A rappresentare la famiglia della bambina scomparsa gli avvocati Giovanni Lacaria e Sabrina Rondinelli.
Il processo va avanti da ormai cinque anni e si basa sulle perizie formulate dall’accusa, dalla parte civile e dalla difesa. La bambina come si ricorderà dopo un’operazione alle tonsille una volta dimessa dall’ospedale cominciò ad accusare dolori lancinanti alla gola; la madre signora Isabella Notaro decise pertanto di riportarla al nosocomio di Lamezia Terme dove però, secondo il suo racconto, sarebbe stata rassicurata sulle condizioni di salute della bambina. In realtà una volta giunti a Montesoro popolosa frazione di Filadelfia, la piccola Sara non avrebbe smesso di soffrire; al contrario il dolore diventava sempre più insopportabile. La nuova corsa verso l’ospedale si rivelò inutile.
Secondo la Procura, nel corso dell’intervento si sarebbe verificata una emorragia intraoperatoria post-resenzione immediata, a fronte di tale emorragia gli interventi attuati dagli imputati sarebbero risultati insufficienti e non conformi secondo quanto prescrive la scienza medica. Per il consulente di parte, il professore Marco De Vincentis, nominato da uno degli imputati, il decesso della bambina sarebbe avvenuto per cause successive all’intervento chirurgico.
La signora Notaro già due anni prima era stata colpita da un grave lutto, la perdita del giovane marito sempre per un presunto caso di malasanità. La scomparsa di Sara ha pertanto ulteriormente gettato sconforto nella famiglia Michienzi che ora chiede con forza giustizia.
Un processo complicato, che al momento si basa sulle perizie formulate dall’accusa, dalla parte civile e dalla difesa. Per questo il giudice lo scorso 20 novembre ha deciso di rinviare l’udienza al 15 dicembre, e disporre una nuova perizia “super partes” su tutta la documentazione acquisita. Un pool di consulenti esaminerà così il materiale, al fine di redigere una perizia dalla quale stabilire le reali cause che hanno portato al decesso della piccola Sara Michienzi. Nell’udienza in programma giovedì verrà inoltre sentito il dottore Luigi Tucci, responsabile del reparto di Anatomia patologica dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro, che si occupò di redigere il referto dell’autopsia subito dopo il decesso della bambina.