Le mire espansionistiche e le estorsioni. Ci sono anche due intimidazioni ai danni di Pippo Callipo, noto imprenditore titolare di un’azienda specializzata nella produzione di tonno in scatola, tra le contestazioni a carico dei presunti esponenti della cosca Bonavota attiva nei comuni di Sant’Onofrio e Maierato, nel Vibonese.
Nel ricostruire le attività criminali della cosca, la Dda di Catanzaro ritiene di aver individuato esecutori e mandanti delle intimidazioni avvenute ai danni dello stabilimento “Callipo” di Maierato, nel 2004, e del complesso turistico “Popilia Country Resort”, avvenuta ad aprile del 2016. A sparare i colpi di pistola, in quest’ultimo caso, sarebbe stato Domenico Febbraro, che avrebbe fatto fuoco colpendo il citofono dell’azienda e un appartamento. L’uomo è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza della struttura, ma con il volto coperto da un passamontagna; confortati dalle dichiarazioni di Mantella, gli inquirenti sono arrivati al presunto “pistolero” lavorando sui fotogrammi nei quali se ne intravede vede un sopracciglio. L’intimidazione del 2004, invece, sarebbe stata decisa per confermare il predominio del territorio.
Callipo, già presidente di Confindustria Calabria, è stato anni addietro candidato alla presidenza della Regione Calabria.(g.l.r.)