Il suo primo amore era diventato il suo più grande incubo. Calci, pugni, vessazioni, pedinamenti e appostamenti, queste le modalità di controllo morboso ed ossessivo con le quali il suo fidanzato, D.Q. di 27 anni, residente del quartiere popolare di Mater Domini, non le permetteva più di vivere in pace la propria adolescenza.
E’ la storia che Angela (nome di fantasia), sedicenne studentessa del quartiere Gagliano di Catanzaro, si è decisa a raccontare ai Carabinieri solo quando, stanca dei soprusi subiti e spinta dai compagni di classe, che con lei stavano condividendo la situazione d’angoscia e paura costante, ha deciso di metter fine all’incubo che ha vissuto negli ultimi mesi.
Terrorizzata solo dal metter piede fuori di casa, costantemente monitorata dal fidanzato, nel giorno del loro ennesimo litigio violento, Angela ha richiesto l’aiuto dei Carabinieri di Gagliano, guidati dal Maresciallo Salvatore Sestito, che prontamente si sono precipitati sotto casa e l’hanno accompagnata nei loro uffici così da poter ascoltare quanto aveva da raccontare.
Nelle successive ore, davanti ad un incredulo genitore, Angela si apriva narrando fatti raccapriccianti, coltelli puntati addosso e violenze continue che quotidianamente subiva, il tutto celato dietro ricorrenti bugie raccontate fra le mura familiari e nella propria classe per coprire, a volte con cosmetici e utilizzando le scuse più disparate, le botte, i lividi, le minacce e gli insulti subiti da un ragazzo geloso fino all’impossibile. Per lei non esistevano le community online, i contatti con amici di sesso maschile, né le uscite “non autorizzate” senza il preventivo avviso al padrone della sua vita e dei suoi spazi.
Da qui prendeva avvio la rapida e serrata attività investigativa, nel corso della quale gli inquirenti, in pochi giorni, analizzando la realtà familiare, le abitudini personali e la vita scolastica della giovane vittima, riuscivano a raccogliere innumerevoli e inconfutabili indizi di colpevolezza che, minuziosamente riepilogati e riferiti alla Procura della Repubblica, ponevano le basi per l’Ordinanza di Custodia Cautelare spiccata dalla Sezione G.I.P./G.U.P. del Tribunale di Catanzaro il 19 dicembre scorso e immediatamente eseguita dagli stessi militari dell’Arma di Gagliano che hanno condotto il giovane nel proprio domicilio, con il divieto assoluto di interloquire con la persona offesa.
L’intervento deciso e tempestivo dei militari dell’Arma di Gagliano, che hanno accuratamente seguito il caso, con riservatezza e sensibilità, ha potuto restituire alla piccola Angela la tranquillità con la quale potrà godere le feste natalizie con parenti e amici, come è giusto che faccia una ragazza dalla sua età.