Un aneurisma sarebbe stato la causa dell’emorragia fatale a Tiziana Lombardo, 37 anni – originaria di Paravati (Mileto) ma residente a Torre Marino, località di Santa Domenica di Ricadi – morta in ospedale a distanza di due giorni dalla nascita della sua bambina. Ma nel corso dell’autopsia – effettuata ieri nell’obitorio del nosocomio di Vibo Valentia – sarebbero emersi altri punti da chiarire in merito allo stato della giovane mamma. Un quadro complesso – anche e soprattutto in considerazione della delicatezza e complessità della vicenda – che è ora all’esame del medico legale, l’anatomopatologa Katiuscia Bisogni (che ha effettuato l’autopsia su incarico della Procura), la quale si esprimerà in merito nella relazione che depositerà entro novanta giorni.
Un quadro complesso sul quale esprimerà la sua valutazione anche il medico legale Massimiliano Cardamone, consulente nominato da Antonio Libertino, marito di Tiziana Lombardo (rappresentato dall’avv. Francesco Ruffa), nonché il il dott. Filippo Cugliari, consulente nominato dall’Asp di Vibo, entrambi presenti all’esame autoptico.
Conclusa l’autopsia – andata avanti per diverse ore – la salma è stata consegnata ai familiari annichiliti dal dolore e sbigottiti per quanto accaduto. Oggi pomeriggio nella basilica cattedrale di Mileto saranno officiati i funerali.
Per il momento si chiude così un altro capitolo della tragica storia che ha sconvolto diverse esistenze. Soprattutto quelle di Antonio Libertino, marito di Tiziana, del loro piccolo Pasquale e di Giada che il viso sorridente della sua mamma potrà guardarlo soltanto in una foto. La bimba, nata con parto naturale, è intanto tornata a casa e ad accudirla è soprattutto la nonna materna anche se, in questi momenti, un pò tutti fanno a gara per essere vicini a lei, al suo papà e al fratellino.
A seguito del decesso della 37enne – avvenuto la sera di giovedì scorso – e alle prime indagini svolte dagli uomini della Squadra mobile di Vibo, il sostituto procuratore Claudia Colucci ha scritto i nominativi di dieci medici del reparto di Ginecologia nel registro degli indagati. Praticamente a ricevere un’informazione di garanzia sono stati tutti i sanitari in servizio durante il ricovero di Tiziana Lobardo. Nei loro confronti il pm ipotizza il reato di omicidio colposo. Si tratta dei dottori: Rocco Fiaschè, Salvatore Falcone, Antonella D’Alessandro, Tommaso Sirgiovanni, Pasquale De Bartolis, Daniela Fusca, Gianfranco Marataro, Marianna Carnovale, Vincenzo Mangialavori e Oscar Cimadoro (primario).
Secondo quanto emerso la mattina di giovedì – giornata in cui erano state programmate le dimissioni di mamma e neonata – Tiziana Lombardo ha accusato un malore mentre si accingeva ad allattare la bimba, accasciandosi sul letto. Da quel momento in poi la situazione è andata via-via aggravandosi – nonostante nulla sia stato lasciato intentato dai medici – sino alla disperata corsa verso la sala operatoria di Chirurgia nell’estremo tentativo di strapparla alla morte. Ma ogni sforzo si è rivelato inutile. Tasselli di una storia sui quali i familiari della 37enne chiedono venga fatta piena luce.