Antonello Preiti torna a parlare dopo un lungo periodo di silenzio. Archiviato il pari di Andria il direttore sportivo sta cercando di definire quelle tre o quattro operazioni in entrata che servono per completare l’organico: «Torno a Catanzaro appena ci riesco, mi dovrete sopportare per tre anni. Spero di chiudere in settimana per almeno due o tre giocatori, all’ultimo giorno di mercato si può arrivare al massimo per un elemento solo».
Le priorità sono quelle note: un centravanti e due esterni, uno d’attacco, l’altro basso. Il primo profilo è quello più atteso dai tifosi. L’obiettivo del club è calibrato su Guido Gomez: «Aspetto la risposta dell’Akragas – dice il ds giallorosso –, che deve farmi sapere se è disponibile a cedere il giocatore: se i siciliani danno l’ok potremmo cominciare la trattativa con l’attaccante, penso che al massimo entro domani si saprà qualcosa, altrimenti ci muoveremo in altro modo».
Quanto all’esterno offensivo, Preiti assicura che non sono tramontate le ipotesi Mancosu (Lupa Roma) e Battista (Ternana). Uno esclude l’altro e non è detto che alla fine non esca fuori una sorpresa: «Battista è ancora in ballo – sottolinea – e con gli umbri mi sento ogni giorno, solo che non se ne farà nulla se non ci viene riconosciuta la valorizzazione. Mancosu ci interessa e ne stiamo parlando con la sua società e ogni giorno può essere buono per definire la cosa. Però è tramontata l’idea di uno scambio con Campagna: tutti i giocatori che sono a Catanzaro in questo momento resteranno fino al termine della stagione». Anche Carcione, sul quale Zavettieri aveva gettato qualche ombra subito dopo la gara di domenica: «Per noi è importante, il mio auspicio è che possa restare – aveva detto il coach –, ma ha delle richieste e credo sia anche giusto che se ha un’opportunità per poter allungare il contratto (che a Catanzaro scadrebbe a giugno, ndr) possa sfruttarla».
Preiti è chiaro: «Carcione non si muove e non è sul mercato». Oltre all'esterno basso (sarà un giovane da valorizzare), resterebbe un quarto e ultimo rinforzo. Un altro centrocampista esterno: «In mezzo con Carcione, Maita, Pagano e Van Ransbeeck siamo, secondo me, più che coperti. Dovessero arrivare due esterni Icardi potrebbe essere contato fra i mediani. L'allenatore sa bene quali sono le esigenze della squadra e la società pure».
Esigenze evidenti: il gruppo va riequilibrato e messo a punto sui piani numerico e tecnico. Perché sul campo ha ricominciato la stagione come l’aveva interrotta: un pareggio giusto contro un avversario molto più tranquillo e avanti in classifica, una discreta prestazione generale e una buona organizzazione di gioco, pochi rischi sotto porta, qualche abituale lacuna sia davanti che dietro. Bene l’esordio di Sirri in difesa, altrettanto il ritorno in campo di Sarao dopo quasi tre mesi e la capacità di sfruttare uno dei pochi errori concessi dai pugliesi per portarsi in vantaggio. Meno bene, ma può starci, il difetto di comunicazione che ha consentito alla Fidelis di pareggiare quasi subito.
Tuttavia, non si poteva chiedere molto di più a un nucleo di giocatori in cui ancora non ci sono (escluso Giovinco, che ad Andria non ha vissuto una giornata brillante) gli elementi che possono puntare l’uomo e creare superiorità numerica per squilibrare gare altrimenti bloccate. Basrak, Icardi, Cunzi o Esposito possono dare qualcosa in più soprattutto negli spazi, ma funzionano meno quando gli spazi non esistono.
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