Lamezia Terme
Due ville, un terreno e tre auto. Valgono 450mila euro. La confisca è scattata per “mastru Peppe” e sua moglie. Giuseppe Notarianni e Carmen Bonafè sono stati privati di alcuni loro beni dal Tribunale di Catanzaro che s’è pronunciato dopo aver letto un rapporto del Gruppo lametino della guardia di finanza guidato dal colonnello Fabio Bianco.
La coppia nel dicembre di due anni fa era stata condannata per associazione mafiosa nel processo “Perseo” al clan Giampà. Notarianni a 9 anni e Bonafè a 5 anni. Lui è agli arresti domiciliari, lei libera.
Secondo i giudici marito e moglie avevano messo su nel 2001 un’impresa di costruzioni, la Edilnotar, al servizio del clan di Via del Progresso, Riciclavano i soldi accumulati dall’associazione di ‘ndrangheta attraverso l’usura, e lo facevano acquistando terreni in città e realizzando immobili. Essendo i Notarianni nel mirino delle forze dell’ordine da anni, visto che sono strettamente imparentati con i Giampà, la famiglia si serviva di una testa di legno, un ingegnere “pulito” che non è finito in galera solamente perché è morto.
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