A giudizio perché accusati di avere aggredito il giornalista Klaus Davi ed il suo collaboratore, Alberto Michelotta. Si tratta di Alessandro Pugliese, 43 anni e di Antonio Franzè, di 62, entrambi residenti in città. I reati ipotizzati, nei confronti delle due persone indagate, sono violenza privata, danneggiamento e lesioni. I fatti risalgono al 2 luglio scorso; in quell’occasione il giornalista è stato aggredito con pugni e calci in piazza delle Erbe, angolo via Hipponion. Sulla base di quanto emerso nella fase delle indagini portate avanti dalla Polizia e coordinate dalla Procura, Davi e Michelotta dopo avere intervistato la madre del pentito Andrea Mantella, titolare di un negozio di frutta e verdure ubicato nella stessa piazza, si erano spostati in altre zone della città per realizzare un documentario dove sono stati raggiunti da Franzé e Pugliese e, sulla base di quanto è stato accertato, avrebbero colpito il giornalista e danneggiato l’attrezzatura di ripresa.
Subito dopo la querela presentata lo stesso giorno negli uffici della Questura le indagini sono state svolte a “tamburo battente” al punto che ieri si è appreso che nei confronti dei due indagati è stato disposto il giudizio per come chiesto dalla Procura. Una notizia, secondo Klaus Davi, che «conferma quanto la magistratura sia in prima linea nel garantire il presidio della legalità in territori difficili come la Calabria. Quella che invece – ha detto Klaus Davi – pare totalmente mancare in questa regione è una massiccia presenza politica. Non tanto per la mancanza di numero di parlamentari, senatori e deputati, che sono comunque tanti, ma per il silenzio e la loro apparente incapacità di porre la questione della criminalità organizzata e in particolare della ’ndrangheta al centro dell’agenda politico-culturale di questo paese».
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