Si smantella un presidio e se ne ricompone un altro, quando tutto sembrava essersi fermato. Le ricerche si spostano così leggermente più a monte, perché l’attenzione è ora puntata sull’invaso dell’Alaco, in località Lacina di Brognaturo. Nel grande bacino artificiale, infatti, da ieri sono all’opera i sommozzatori del Nucleo operativo dei Vigili del fuoco di Reggio Calabria, alla ricerca del corpo di Bruno Lacaria, 52 anni commercialista di Spadola misteriosamente scomparso mercoledì scorso.
La Procura di Vibo e i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno hanno, infatti, richiesto l’intervento delle squadre specializzate per una ricognizione dell’invaso.
Come in precedenza evidenziato le ricerche del professionista – che avrebbe dovuto recarsi nel suo studio a Chiaravalle Centrale – sono state sospese nell’area inizialmente presa in esame e ora sono riprese con modalità diverse in un’altra zona, come d’altro canto era stato confermato dai carabinieri che hanno subito chiesto l’ausilio dei sommozzatori, giunti nel Vibonese lunedì sera.
Ancora non è dato sapere nulla sugli esiti della ricognizione. Dopo aver setacciato tutte le campagne adiacenti a Spadola, luogo della scomparsa del professionista, gli inquirenti hanno dato disposizione affinché venga scandagliato il lago artificiale, ubicato in un luogo impervio e isolato. Al contempo ieri i carabinieri hanno prelevato indumenti e oggetti personali del commercialista che potrebbero risultare utili alle ricerche e a più approfonditi esami.
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