Crotone
Permessi rilasciati in maniera illegittima e irrimediabilmente viziati da elementi di falsità; un agriturismo-campeggio articolato in bungalow che in realtà è, per quanto si evince, un vero e proprio villaggio turistico; imprenditori “agricoli professionali” che tali non erano; interventi in autotutela dimenticati; un contratto stipulato da un contraente morto da più di tre mesi. Il tutto a Punta Scifo, a due passi da Capocolonna, a un tiro di schioppo da Crotone, nel cuore della Magna Grecia, in una delle zone della Calabria a più alto pregio ambientale e archeologico. Da questo mix non potevano che venir fuori un provvedimento di sequestro del cantiere e un congruo numero di avvisi di garanzia emessi dai magistrati della Procura della Repubblica della città di Pitagora. Otto per la precisione, per funzionari pubblici decisamente “distratti” (tra cui il Soprintendente ai Beni archeologici e paesaggistici della Calabria Mario Pagano) e per i proprietari dell'area e committenti dei lavori. Abuso d’ufficio e falso tra i reati contestati a vario titolo.
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