Lamezia Terme
L’assedio è partito intorno alle 16. Ed è continuato fino alle 21. Poi gradualmente, ma soprattutto senza violenza, ognuno è stato portato fuori dalla palazzina popolare occupata. È la storia disperata di un blitz messo a punto da alcune giovani coppie convinte che le case non si comprano ma si prendono, quando non vengono date.
La strategia è stata studiata per bene. Dentro la palazzina a sei piani, in pieno giorno, sono state portate le donne incinte ed i bambini piccoli. Il più grande da prima elementare. I giovani mariti hanno prima aiutato i familiari ad entrare. Hanno smontato un pezzo di ringhiera di ferro intorno all’immobile nuovo, finito ma totalmente vuoto, e rotto i vetri del portone d’ingresso. Poi hanno lasciato dentro mogli e figli e sono usciti per controllare la situazione. Che ben presto è diventata rovente.
In Via Cianflone, quartiere popolare di Savutano, sono piombate pattuglie della polizia di Stato, di carabinieri e vigili urbani. Ma chi aveva preso d’assedio quegli alloggi non ancora assegnati non demordeva. «Questa è casa mia», urlava dalla finestra una delle donne con un vistoso pancione. Il serraglio sembrava riuscito.
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