«Nel novembre del 2014 omissis ci fece un discorso molto chiaro: io, Mimmo Falcone, Antonio Giglio, Antonio Sacco, omissis dovevamo scegliere se legarci agli isolitani, come omissis, oppure aprire una guerra con gli isolitani stessi. Decidemmo di legarci agli isolitani e iniziammo a compiere una serie molto numerosa di intimidazioni delle quali ho già in parte riferito». È questo uno dei passaggi delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Santo Mirachi, 33 anni appena ma un passato criminale alle spalle di grande spessore, rimasto coinvolto nell’operazione Fashion condotta dai carabinieri su un gruppo criminale che, tra l’altro, avrebbe effettuato una serie di presunti episodi estorsivi tra maggio e settembre del 2015 e destinatario, insieme a Domenico Falcone, 44 anni, Antonio Giglio, 41 anni e Antonio Sacco, 22 anni, di un avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Proprio nel fascicolo a disposizione delle parti si trovano alcuni verbali, la maggior parte ancora coperti da segreto istruttorio con omissis, contenenti le dichiarazioni del collaboratore di giustizia il quale avrebbe ricostruito agli inquirenti i legami e gli avvenimenti del sodalizio criminale. E non solo, a quanto sembra visto che le posizioni dei quattro indagati sono state stralciate dal fascicolo principale che conterrebbe i nomi di altre persone.