Convalidato il sequestro del villaggio in costruzione

Il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Crotone Michele Ciociola ha convalidato il sequestro d’urgenza – disposto il 14 febbraio scorso dal sostituto procuratore Gaetano Bono e dal Procuratore Giuseppe Capoccia – del cantiere per la realizzazione del Marine Park Village a Punta Scifo. Ieri mattina il magistrato ha depositato in cancelleria il provvedimento con il quale ha in pratica accolto la tesi sostenuta dalla Procura Pitagorica, la quale ipotizza che permessi per realizzare il villaggio sarebbero stati rilasciati in maniera illegittima e avrebbero dovuto essere revocati in autotutela subito dopo i primi accertamenti. È una delle contestazione che gli investigatori muovono alle nove persone indagate nel procedimento scaturito dall'inchiesta sul contestato villaggio che i fratelli Salvatore e Armando Scalise (ambedue indagati), vorrebbero realizzare nella splendida località costiera.
Abuso d’ufficio, lottizzazione abusiva e falso ideologico sono i reati contestati a vario titolo agli indagati, tra i quali c'è anche il soprintendente ai Beni archeologici e paesaggistici della Calabria Mario Pagano, accusato del solo reato di falso. Per gli inquirenti, i permessi a costruire la struttura rilasciati in origine sarebbero stati “viziati” da alcuni elementi di falsità. Per il procuratore Capoccia e il sostituto Bono, «il Marine Park Village è un vero e proprio villaggio turistico e non già, come si è tentato di far credere, un agriturismo-campeggio articolato in bungalow>>. Ed il Comune di Crotone non solo non avrebbe mai potuto rilasciare il permesso di costruire in base al vigente Piano regolatore, ma avrebbe omesso di annullarlo <<dopo avere scoperto che i fratelli Scalise non erano imprenditori agricoli professionali (il provvisorio certificato era stato revocato) e agivano attraverso un falso contratto col proprietario, morto da più di tre mesi, all’epoca della firma di una scrittura privata col proprietario».