Finisce con un’assoluzione l’avventura giudiziaria di Giuseppe Carella imputato di tentato furto nelle valigie di chi viaggia in aereo. Lametino, 37 anni, Carella era tra le 86 persone coinvolte nell’operazione “Stive pulite” che risale all’estate del 2013 e colpì gli impiegati di diversi aeroporti italiani.
A difendere Carella l’avvocato Antonio Larussa del foro cittadino che ha chiesto e ottenuto l’assoluzione del suo assistito dal giudice Marcella Mamone.
Secondo la procura della Repubblica lametina, dalle investigazioni della polizia di frontiera è emerso che diverso personale addetto ai servizi di handling negli aeroporti, in particolare quelli che si occupano della movimentazione bagagli, aprivano le valigie quand’erano nella stiva degli aerei e rubavano di tutto: tablet, fotocamere, gioielli e abbigliamento. Forzavano i lucchetti o le combinazioni, poi richiudevano le valigie.
La refurtiva, secondo l’accusa sostenuta dal procuratore lametino Domenico Prestinenzi, veniva divisa fra i complici. Il camnpanello d’allarme è stato dato dalòle tante denunce che tra l’aprile e l’agosto 2013 furono presentate alle sedi Polaria di diversi aeroporti. Da qui le videocamere piazzate dalla polizia nelle stive, cvon i filmati delle ruberie. Nell’organizzazione c’era personale di Alitalia e dipendenti delle società di gestione aeroportuale. In tutto 86 indagati. I filmati raccolti sono stati circa 9 mila. Tra questi anche sei impiegati della Sacal, la società che gestisce lo scalo cittadino.
Circa la metà degli imputati lavorava nell’Alitalia allo scalo di Roma Fiumicino.
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