Vibo Valentia
Non sarà semplice per il medico legale arrivare a stabilire in tempi brevi le modalità della morte di Bruno Lacaria, commercialista di Spadola, scomparso la mattina dell’8 febbraio scorso e rinvenuto cadavere lunedì pomeriggio nei boschi delle Serre vibonesi, in località Scaglione; una zona impervia al confine tra i comuni di Brognaturo, Torre di Ruggero e Cardinale raggiungibile solo attraverso una stradina stretta e sterrata dove qualcuno ha pensato di occultare il cadavere del commercialista, dopo averlo massacrato a colpi di bastone.
Dalle prime indiscrezioni trapelate dopo l’autopsia che si è tenuta ieri pomeriggio all’obitorio dell’ospedale di Vibo Valentia alla quale hanno assistito pure i periti Maurizio Caglioti e Gisella Magro per conto della famiglia Lacaria, non sembrerebbe che il commercialista sia stato ucciso da arma da taglio o da colpi di arma da fuoco, bensì da un corpo contundente che lo avrebbe colpito alla testa.