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Lunedì 25 Novembre 2024

Un reparto d’élite
contro la ’ndrangheta

Un reparto d’élite contro la ’ndrangheta

Un reparto d’élite nel contrasto alla criminalità che si chiama “Calabria”, per dirla con le parole utilizzate dal ministro dell’Interno Marco Minniti. Un ulteriore mattone che va a rafforzare la cintura di sicurezza del Paese costruita dal lavoro svolto in sinergia dalle varie componenti dello Stato, per raccontarla con le parole della ministra della Difesa Roberta Pinotti. Nell’uno e nell’altro caso il riferimento è al 14° Battaglione carabinieri Calabria istituito ufficialmente ieri a Vibo Valentia nella sede della caserma “Luigi Razza” (Goc).

Una giornata definita dalla ministra Pinotti «una festa della legalità» con l’auspicio che il battesimo del nuovo reparto dell’Arma «rappresenti un nuovo inizio e dia nuova forza nel comune percorso di legalità in cui sono impegnate le istituzioni». Uno «straordinario sforzo dello Stato» ha aggiunto la ministra Pinotti «uno sforzo collegiale teso a creare sicurezza e quindi a dare libertà».

E l’istituzione del 14esimo Battaglione Calabria – comandato dal ten. col. Milko Verticchio al quale il ministro Minniti ha consegnato ieri lo scudetto omerale – si traduce, appunto, nel rafforzamento del dispositivo di sicurezza in generale che «andrà a rafforzare il dispositivo di controllo del territorio in una regione impegnativa come la Calabria – ha evidenziato il comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette – segnando un passaggio fondamentale nell’azione di prevenzione e contrasto alla criminalità comune e organizzata». Praticamente ci sarà un maggior numero di uomini a disposizione per i servizi di ordine pubblico e per quelli di tutela e sorveglianza degli obiettivi sensibili e di supporto all’Arma territoriale. Ma non sarà soltanto questione di forze in campo, in quanto a fare la differenza è la qualità dei militari che compongono il Battaglione, particolarmente addestrati. Una sorta di valore aggiunto a quello quotidianamente dimostrato sul campo dallo Squadrone “Cacciatori Calabria”. Una sorta di macchina da guerra azionata dall’Arma che si muove sul più vasto e articolato scacchiere della lotta alla ’ndrangheta. Un’ottica entro cui si inserisce la costruzione di undici nuove caserme ai piedi dell’Aspromonte, grazie a un finanziamento triennale del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Un progetto quest’ultimo che, a sua volta, si muove di pari passo – ha sottolineato Del Sette – al rafforzamento del dispositivo di sicurezza nelle zone montane della regione (Aspromonte e Sila) e che, durante il periodo estivo, vedrà anche pattuglie di carabinieri a cavallo.

L’Arma, dunque, mette all’arco altre frecce e serra le file per impedire ai tentacoli della ’ndrangheta di estendersi ulteriormente ma soprattutto con l’obiettivo di vincere la guerra. «Finora sono stati raggiunti da magistrati e forze dell’ordine – ha detto il ministro Minniti – risultati importanti, sono stati dati colpi molto secchi, colpi straordinari. Il tutto con l’obiettivo evidente non di contenere la ’ndrangheta ma di sconfiggerla e oggi è stato compiuto un altro passo avanti, perché creare sviluppo e lavoro per questa terra, che è la mia terra, significa innanzitutto sconfiggere la ’ndrangheta».

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