Si spara e si ammazza prevalentemente di venerdì e di sabato nelle Preserre vibonesi. A ieri risale l’ennesimo agguato in una zona attraversata dalla guerra di mafia in atto da anni tra i Loielo e gli Emanuele.
Intorno alle 7 è stato trovato cadavere Domenico Stambè, commerciante e autotrasportatore 55enne di Gerocarne. Almeno tre i colpi di fucile caricato a pallettoni sparatigli contro, di cui uno alla testa. Il corpo dell’uomo giaceva nello spiazzo antistante la sua abitazione in contrada Rombolà di Sant’Angelo di Gerocarne, centro del Vibonese. Una morte che potrebbe risalire a diverse ore prima del ritrovamento. Non è escluso, infatti, che Stambè (il quale viveva da solo in una zona periferica rispetto al resto della numerosa famiglia) sia stato ucciso durante la notte. E se così fosse è possibile che l’autovettura trovata incendiata nel territorio di Dinami e sequestrata dai carabinieri possa essere quella utilizzata dal commando.
Un agguato, l’ennesimo nella zona, che gli inquirenti stanno cercando di decifrare anche perché la vittima aveva alle spalle solo qualche piccolo precedente. Un omicidio che potrebbe inquadrarsi nell’ambito dello scontro in atto, anche se gli Stambè – alcuni esponenti dei quali sono stati coinvolti nel traffico di armi provenienti dal Nord – sarebbero considerati “autonomi” per cui ci sarebbe da capire quale equilibrio possa essersi incrinato. Elementi che in queste ore sono al vaglio dei carabinieri i quali nella giornata di ieri hanno eseguito controlli, diverse perquisizioni e sottoposto alcune persone allo stub.
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