Gerocarne
Ultimati gli atti urgenti il fascicolo è destinato ad approdare alla Procura distrettuale antimafia. Le modalità d’esecuzione messi in atto ed i precedenti di alcuni soggetti della famiglia Stambè lasciano ipotizzare che dietro l’omicidio del commerciante di Sant’Angelo di Gerocarne, messo in atto alle prime luci dell’alba di sabato scorso, si possa nascondere la “longa manus” della criminalità organizzata. Domenico Stambè, 55 anni, è stato freddato davanti alla propria abitazione in contrada “Rombolà”. Dalla prima ispezione effettuata dal medico legale Katiuscia Bisogni, arrivata sul posto subito dopo il rinvenimento del cadavere, l’uomo sarebbe stato ammazzato con tre colpi di fucile caricato a pallettoni.
Un’esecuzione spietata che potrebbe aprire nuovi scenari criminali in un territorio dove per tanto tempo in passato si sono fronteggiate cosche agguerrite come quella dei Loielo e degli Emanuele, innescando una scia di odio e morte le cui conseguenze sono finite nelle aule della Corte di Assise di Catanzaro e del Tribunale di Vibo Valentia con pene piuttosto pesanti a carico dei protagonisti di quella cruenta guerra di mafia.
Caricamento commenti
Commenta la notizia