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Muore poco prima dell'operazione, giallo a Crotone

Muore poco prima dell'operazione, giallo a Crotone

Sarà l’autopsia a chiarire le cause della morte di S.T., 56enne di Lamezia Terme, deceduto lunedì mattina al Marrelli Hospital di Crotone. L’uomo era giunto nella clinica crotonese al mattino presto, per sottoporsi ad un intervento di ernia del disco; ma attorno alle 10, prima ancora di entrare in sala operatoria, è morto.

Per cercare di fare chiarezza su quanto accaduto al proprio congiunto, i familiari dell’uomo hanno sporto denuncia presso i Carabinieri del Comando provinciale di Crotone, che hanno provveduto a sequestrare la cartella clinica del 56enne ed hanno avviato le indagini del caso. A coordinarle è il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, Alfredo Manca, che ieri ha disposto l’esame autoptico; l’incarico al medico legale sarà conferito questa mattina.

«Siamo turbati ed estremamente dispiaciuti», fanno sapere dalla direzione sanitaria del Marrelli Hospital, che da meno di un mese ha iniziato la sua attività in regime di convenzione col Servizio sanitario nazionale. Confermano che il paziente avrebbe dovuto sottoporsi ad un intervento di ernia del disco «con una tecnica mini-invasiva, e in anestesia locale». Un intervento considerato quasi «di routine», programmato attorno alla metà di una mattinata in cui «altri interventi simili erano già stati eseguiti». L’uomo, informa la direzione sanitaria della clinica, nei giorni precedenti si sarebbe sottoposto presso la struttura stessa a tutti gli esami previsti dal protocollo, tesi ad accertare l’idoneità all’intervento, e avrebbe avuto il via libera anche dal proprio medico curante. Poco dopo le 9.30 sarebbe stato condotto presso il blocco operatorio, nella sala in cui i pazienti vengono preparati per l’intervento. Prima ancora che gli fosse somministrato l’anestetico - spiegano ancora dall Marrelli Hospital - c’è stato un collasso, e poi il decesso, nonostante i tentativi di rianimazione degli specialisti della clinica. «Alcuni sintomi farebbero pensare ad un infarto – dice la direzione sanitaria – ma per chiarire ogni aspetto della vicenda aspettiamo l’esito dell’autopsia, sollecitata anche da parte nostra. I chiarimenti richiesti dalla famiglia del paziente sono sacrosanti, e anche noi vogliamo sapere cos’è accaduto, perché è accaduto nella nostra struttura».

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