Più palcoscenici, più intrecci, più personaggi ma un unico canovaccio. Perché ancora una volta a decidere sono stati chiamati loro: i lavoratori. Tutti un passo indietro a guardare. E da Piscopio a palazzo “Luigi Razza” era l’eco di quell’attesa a parlare, ieri. Ma hanno detto no, questa volta. Hanno detto no alla rinuncia che era stata proposta dalla Dusty.
Ancora una volta, infatti, si trattava di scegliere di rinunciare per aiutare i colleghi. Come nel 2014, quando i lavoratori del comparto della nettezza urbana scelsero la solidarietà: pur di lavorare tutti accettarono di cancellare i diritti maturati in una vita di lavoro. Ieri, a distanza di neanche tre anni, però, il bivio pareva lo stesso, perché l’azienda chiedeva a chi nel frattempo aveva maturato le sei ore, di ridursi di mezz’ora il contratto così che si potesse applicare la solidarietà espansiva ai 10 rimasti fuori, da assumere, quindi, a 3 ore.
Ma convocata l’assemblea nella Casa della cultura di Piscopio, a maggioranza gli operai hanno rifiutato. «I lavoratori – ha spiegato il coordinatore dello Slai cobas Nazzareno Piperno – hanno paura a fare accordi che poi ricadono sempre di loro».