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Rifiuti, le “fototrappole” a Catanzaro danno i primi frutti

Rifiuti, le “fototrappole” a Catanzaro danno i primi frutti

Le “fototrappole”, installate in città su input del sindaco Sergio Abramo per contrastare le discariche abusive, stanno dando riscontri positivi. Dopo il primo caso avvenuto nel mese di febbraio dove è stato sanzionato il conducente di un camion colto mentre scaricava diversi generi di rifiuti in contrada Mula, area molto vicina all’università Magna Græcia, altri trenta casi si sono registrati su tutto il territorio comunale. E per tutti quanti sono arrivati puntuali i verbali della Polizia locale (da 150 a 300 euro). Gli agenti sono risaliti ai proprietari dei mezzi tramite il numero di targa. Le “fototrappole” vengono spostate ciclicamente su tutto il territorio comunale in modo da non lasciare scoperto nessuna zona. Un sistema che, quindi, sta portando i suoi frutti. Oltre cento foto sono all’attenzione degli agenti che stanno individuando i responsabili.

L’amministrazione comunale ha deciso di adottare il pugno di ferro selezionando un’azienda, la Blindothec, specializzata nella gestione di sistemi di videosorveglianza mobili. Si tratta di dispositivi di piccola dimensione ma muniti di requisiti tecnici di ultima generazione in grado di catturare immagini a distanza e durante le ore notturne. Le apparecchiature sono state posizionate nelle aree critiche della città e utilizzate per rivelare l’identità dei cittadini dediti all’abbandono indiscriminato di sacchetti d’immondizia. Prevalentemente, sono state collocate nei quartieri periferici e in quelle zone utilizzate come vere e proprie discariche a cielo aperto da coloro che si rifiutano di differenziare i rifiuti.

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