Cirò Marina
Gli esperti informatici del Racis, il raggruppamento carabinieri investigazioni scientifici, di Roma, inizieranno oggi ad analizzare il telefonino di Salvatore Fuscaldo, 50 anni; insieme al cellulare del cinquantenne, accusato dell’omicidio di Antonella Lettieri, saranno esaminati i contenuti dei messaggi e le chiamate del cellulare della moglie dell’operaio agricolo, Caterina Avena: la più cara amica della commessa di 42 anni, uccisa la sera dell’8 marzo nella sua casa di Via Cilea, e finita, a sua volta, nel registro degli indagati. Nelle mani degli esperti del Racis, c’è anche il cellulare di un coetaneo di Antonella, Francesco; l’uomo corteggiava da almeno sei anni la commessa e, ogni sera, si preoccupava di accertarsi se fosse rientrata a casa dal lavoro; riteneva, sbagliando, purtroppo, che giunta nella sua abitazione la sua amata fosse protetta ed al sicuro.
È ormai certo, invece, che l’assassino di Antonella era entrato nell’abitazione, aprendo con una copia delle chiavi; atteso, o sorpreso dalla donna, rientrata verso le 21,15 dal negozio della sorella, l’ha aggredita selvaggiamente.
La donna indossava ancora il giubbotto e non aveva fatto in tempo nemmeno a poggiare il borsello e una busta con qualcosa da mangiare per la cena. Francesco, anche la sera dell’8 marzo, avrebbe telefonato ma non avendo avuto risposta, dopo aver contattato Caterina, ha chiesto ad un amico di verificare se l’auto fosse parcheggiata come al solito davanti casa. L’uomo era stato il primo degli indagati dopo la scoperta dell’omicidio; la sua posizione, però, è stata stralciata.
Il cellulare dello “spasimante” potrebbe aiutare a capire, comunque, cosa sia successo e, soprattutto, se la relazione tra Antonella e il presunto omicidio, oltrepassassero quella di ottimi amici; e se i rapporti tra la commessa e la moglie si fossero incrinati negli ultimi tempi.