La battaglia di civiltà continua. Le “fototrappole” fatte installare dall'amministrazione comunale in vari punti della città mietono nuove vittime, o per meglio dire “pizzicano” nuovi incivili che pensano di poter gettare impunemente la spazzatura in mezzo alla strada. Vere e proprie situazioni d’illegalità che trasformano porzioni di territorio - e, si badi bene, capita anche in pieno centro - in discariche abusive a cielo aperto. I filmati che inchiodano i responsabili sono stati esaminati, così come già avvenuto nelle scorse settimane, dalla Polizia municipale. In alcuni casi si rilevano addirittura i numeri di targa delle auto da cui vengono lanciati sacchetti. I trasgressori si vedranno recapitate multe dai 150 ai 300 euro.
Le “fototrappole” vengono spostate ciclicamente su tutto il territorio comunale in modo da non lasciare scoperta nessuna zona. Un sistema che, quindi, sta portando i suoi frutti. L’amministrazione comunale ha deciso di adottare il pugno di ferro selezionando un’azienda, la Blindotech, specializzata nella gestione di sistemi di videosorveglianza mobili; si tratta di dispositivi di piccole dimensioni muniti di requisiti tecnici di ultima generazione in grado di catturare immagini a distanza e durante le ore notturne.
L’abbandono di rifiuti nelle strade è un problema particolarmente sentito dopo l’avvio del servizio di raccolta differenziata porta a porta. I comportamenti incivili di pochi rischiano, infatti, di vanificare gli sforzi della comunità che si è tanto impegnata nel percorso delineato dall’amministrazione comunale. Basti solo pensare che il valore della raccolta differenziata è passato dall’11,95% del dicembre 2015 al 65,05% di dicembre 2016 (13 mesi) con una media dell’anno 2016 del 41,97%.(g.l.r.)
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I numeri
Soltanto l’anno scorso - e senza le fototrappole - la Polizia municipale ha elevato 108 verbali, la maggior parte dei quali a professionisti o addirittura ad amministratori di condominio. Nel 30% dei casi i rifiuti vengono abbandonati in città da abitanti dei comuni limitrofi. In particolare, in passato sono stati individuati alcuni responsabili provenienti da Sellia Marina, Sersale e Cropani.
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