Catanzaro
Un giro di rapine tra Lamezia Terme e Catanzaro sostenuto della cosca Giampà. In dodici finiscono dinnanzi al giudice delle udienze preliminari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro: sono tutti lametini e catanzaresi, ritenuti vicini al clan della città della Piana che si sarebbe autofinanziato con una quota di ogni bottino.
L’indagine, che riguarda “colpi” messi a segno tra il 2004 e il 2010, è basata sulle dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia, tra cui Giuseppe Giampà, Umberto Egidio Muraca, Angelo Torcasio, Francesco Vasile e Battista Cosentino. Secondo la ricostruzione della Squadra mobile della Questura, tra Catanzaro e Lamezia avrebbe operato una vera e propria organizzazione criminale, “consacrata” dai vertici del clan Giampà, divisa in due gruppi operativi dediti alla pianificazione di rapine. Nel mirino soprattutto supermercati, tabaccherie e agenzie di assicurazione.
Gli inquirenti sono convinti di avere ricostruito ruoli e responsabilità su otto casi. In particolare Fozza, Gamberale, Chimirri e Paola sono accusati del “colpo” compiuto il 12 novembre 2004 alla “Sda” di Marcellinara: un gruppo di criminali, armati di pistole e con il volto coperto da passamontagna, ha portato via 40mila euro ed ha esploso colpi d’arma da fuoco per coprirsi la fuga.
Al solo Saladino si imputa la rapina da 6mila 500 euro alla ricevitoria con rivendita di tabacchi “Astorino”, il 26 gennaio del 2005, quando il titolare fu colpito alla testa con il calcio della pistola. Donato e Cosimo sarebbero i responsabili del blitz fruttato 3mila 800 euro e schede telefoniche per 18mila 215 euro portati via dal deposito della società “Secotab” (ex Monopoli di Stato), nel quartiere Pontegrande di Catanzaro: era il 26 novembre 2004 quando vennero esplosi colpi d’arma da fuoco in aria e il personale presente fu costretto a stendersi a terra. Ancora Donato e Paola dovranno difendersi dall’accusa di essere i responsabili della tentata rapina del 20 settembre 2004 alla gioielleria “Le Meraviglie” (Catanzaro): in quell’occasione il marito della proprietaria reagì prontamente e, estratta una pistola legalmente detenuta, mise in fuga i malviventi travisati con caschi e passamontagna. Al solo Paola si contesta ancora il “colpo” non andato in porto, il 6 dicembre 2009, al supermarket “Paone” di viale dei Normanni (Catanzaro): anche in questo caso la vittima reagì e, spintonato il rapinatore fuori dall’ufficio dove chiedeva la consegna delle chiavi della cassaforte, si chiuse dando l’allarme al “113.” Rocambolesca la rapina all’agenzia “Alleanza Assicurazioni”, in via Aldo Moro a Lamezia, il 28 febbraio 2005: quel giorno i rapinatori fecero irruzione armati di pistola costringendo i dipendenti a consegnare loro la somma di 4.400 euro; per quest’episodio è ipotizzata la responsabilità di Gamberale, Sacco e Saladino.
Ancora nella città della Piana venne perpetrata, il 29 aprile 2010, la rapina a un’esercente che, all’atto di depositare l’incasso nella filiale del Banco di Napoli in via Turati, fu colpito alla testa con il calcio di una pistola e derubato di 31mila400 euro; sott’accusa, per questo episodio, Cerra e Paone. A Cimino e Ventura si contesta, inoltre, il “colpo” al supermercato “Vivo” di via del progresso, sempre a Lamezia, fruttato il 30 aprile del 2005 un bottino fra 5 e 6mila euro.
La prima udienza a carico dei dodici indagati avrebbe dovuto svolgersi lo scorso 12 aprile, ma è stata rinviata ad ottobre per difetti di notifica. Del collegio difensivo fanno parte gli avvocati Salvatore Staiano, Aldo Ferrara, Gianluca Careri, Antonio Lomonaco, Antonio Ludovico, Lucio Canzoniere, Bernardo Marasco, Pasquale Naccarato, Giuseppe Spinelli, Domenico Villella, Antonio Larussa e Mario Roperto.(g.l.r.)
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L’inchiesta
Tutti i nomi degli indagati
Il rinvio a giudizio è stato chiesto dalla Dda di Catanzaro (sostituto procuratore Elio Romano) per i lametini Fernando Gamberale (33 anni), Giuseppe Chimirri (32 anni), Giuseppe Saladino (32 anni), Claudio Paola (30 anni), Emiliano Fozza (37 anni), Nino Cerra (26 anni), Vincenzo Sacco (56 anni), Antonio Ventura detto “Pupello” (33 anni), Luciano Cimino (30 anni) e per i catanzaraesi Antonio Donato (48 anni) e Salvatore Cosimo (31 anni) e per Paolo Paone (30 anni) di Soveria Mannelli.
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