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Catanzaro-Vibonese, alle Aquile il primo round

Catanzaro-Vibonese, alle Aquile il primo round

Il primo derby è del Catanzaro. In rimonta, con un'inaspettata forza mentale, i giallorossi piegano la Vibonese e mettono la testa avanti nel doppio confronto per evitare la D. Al “Razza”, domenica prossima, basterebbe un pareggio per la salvezza. La missione è parzialmente compiuta grazie al colpo da biliardo di Zanini e all'incornata di Sarao, il migliore della sfida del “Ceravolo”. I due sono i salvatori della patria in un match segnato, per un'ora abbondante, dall'organizzazione e dall'incisività dei rossoblù. Dopo il gol del momentaneo raddoppio di Viola nessuno dei tremila spettatori di casa immagina la reazione: il pari quasi immediato e l'ingenua espulsione di Giuffrida capovolgono la prospettiva. Guai, però, a dare per spacciata la Vibonese in vista del ritorno, vorrebbe dire scavarsi la fossa.

Il 4-4-2 disegnato da Erra è quello annunciato: Esposito e Sabato terzini, Carcione play accanto a Maita, Icardi e Zanini esterni alti, Giovinco e Sarao (con una mascherina a protezione del naso fratturato durante la rifinitura) in attacco. In avvio, le corsie sono il terreno più fertile per i giallorossi, che riescono a sfruttare le sovrapposizioni degli esterni e creano difficoltà al 3-5-2 di Campilongo, privo di Moi e schierato col trio Sicignano, Manzo, Silvestri in difesa, Franchino e Minarini laterali (rispettivamente a destra e sinistra), Legras e Viola ai fianchi di Giuffrida nel mezzo, Bubas e Sowe davanti.

L’aggressione del Catanzaro è immediata: il destro da lontano di Carcione e l'angolo guadagnato da Sabato sono segnali seguiti da un fatto concreto: il corner lo batte benissimo Giovinco, Russo esce a vuoto, la palla carambola su Silvestri e torna indietro, Sowe prova a respingere in anticipo su Sarao, ma invece di sparare lontano la scaraventa nella sua porta. È un “gollonzo” che sarebbe ancora più pesante se un minuto più tardi l'asse Icardi-Sarao producesse il raddoppio invece di una conclusione troppo alta. La reazione rossoblù è comunque ragionata, priva di foga, ma fredda ed efficace anche per un’amnesia difensiva giallorossa: al 20’ Bubas brucia i due centrali avversari e batte De Lucia con una zampata che capitalizza l'assist di Viola e il momento positivo dei suoi, intraprendenti soprattutto con Minarini a sinistra.

Tridente anche nella ripresa con esterni invertiti: Giovinco a sinistra per “bucare” Franchino, Zanini dall'altra parte e Vibonese con la difesa a quattro. La prima occasione, al 9’, è un destro dal limite di Icardi su sponda di Sarao, che finisce non molto alto sulla traversa. Di precisione non pecca Viola al 13’: è vero che lo favorisce il fallo di Legras su Icardi a centrocampo (non ravvisato dall'arbitro), ma il suo destro da 25 metri è bello e potente, rimane basso e si insacca alla destra di De Lucia. Campilongo toglie subito Legras e lancia Favasuli, Erra rileva Icardi con Basrak e ringrazia Zanini, che ristabilisce la parità al 18’ (prima, però, ci sarebbe un fallo di Sarao su Favasuli) con un sinistro dal limite che colpisce il palo ed entra in porta. Van Ransbeeck prende il posto di Carcione (fischiatissimo) e piazza muscoli in mediana.

La gara si surriscalda, diventa più cattiva e al 21' perde un protagonista: la gamba tesa di Giuffrida su Sarao è sanzionata con il rosso. Il centravanti in maschera resta in campo e si vede: il suo colpo di su cross di Sabato è quello del sorpasso. Poco dopo Russo riscatta lo svarione costato l’1-0 ai suoi e si supera per parare un colpo di testa al contrato di Yabre (entrato per Bubas). Il poker sarebbe stato una punizione troppo dura per la Vibonese, che ha perso una battaglia, non la guerra.

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