Assoluzione definitiva per Ernesto Grande Aracri e processo d’Appello da rifare per il fratello Nicolino, boss dell’omonima cosca di Cutro, per Vito Martino (ma solo per uno degli omicidi che gli veniva contestato, per il delitto Simbari è stata confermata la sua responsabilità) e per Salvatore Nicoscia (per la sola applicazione o meno dell’aggravante della premeditazione nel duplice omicidio Arena-Scerbo). Così hanno deciso ieri sera tardi i Giudici della Corte di Cassazione che si sono pronunciati sul procedimento scaturito dal filone omicidi dell’inchiesta “Scacco Matto” del 2000. Due duplici omicidi, due casi di lupara bianca e l’agguato mortale a Simbari: di questo erano originariamente chiamati a rispondere Nicolino Grande Aracri e gli altri tre imputati. Il 4 luglio 2015, la Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro aveva inflitto 30 anni al boss Nicolino Grande Aracri (58 anni), che era stato assolto in primo grado, mentre Vito Martino (46 anni, Cutro), e Salvatore Nicoscia (48 anni di Isola Capo Rizzuto), erano stati condannati rispettivamente a 30 anni e 25 anni e 6 mesi invece che all’ergastolo come aveva stabilito il 19 luglio 2012 la Corte d’Assise. I giudici dell’Appello avevano poi confermato l’assoluzione di Ernesto Grande Aracri (47 anni). Quella sentenza è stata impugnata da accusa e difesa davanti alla Suprema Corte che si è pronunciata ieri sera. Rigettato il ricorso della Procura per quel che riguarda Ernesto Grande Aracri, confermando la sua assoluzione. Hanno invece accolto sia il ricorso delle difese che quello del Pg per Nicolino Grande Aracri, condannato in appello a 30 anni per il duplice omicidio di Raffaele Dragone e Tommaso De Mare (uccisi a S. Severina il 31 agosto 1999) e per due casi di lupara bianca (Rosario Sorrentino e Antonio Macrì, il primo scomparso il 16 agosto e il secondo il 21aprile 2000). Il boss era stato invece assolto dal concorso nel duplice omicidio di Francesco Arena e Francesco Scerbo e del tentato omicidio di Pasquale Arena (agguato avvenuto ad Isola il 2 marzo 2000). La Cassazione ha annullato con rinvio condanna e assoluzione e stabilito per lui un nuovo processo d’Appello. Un nuovo processo d’Appello è stato deciso anche per Salvatore Nicoscia condannato il 4 luglio 2015, a 25 anni e 6 mesi per il duplice omicidio Arena-Scerbo e per il tentato omicidio di Pasquale Arena. Ma per Nicoscia a quanto è dato sapere i giudici del secondo processo d’Appello dovranno solo stabilire se applicare o meno l’aggravante della premeditazione. Dovrà nuovamente comparire davanti ai giudici del secondo grado anche Vito Martino condannato a 30 anni nel primo giudizio d’appello, per l’uccisione di Antonio Simbari (a S. Severina il 22 settembre 1999) e per un caso di lupara bianca. La Cassazione nel confermare la responsabilità di Martino per l’omicidio Simbari ha però annullato con rinvio la parte della sentenza relativa alla condanna per il caso di lupara bianca (Macrì). Confermata l’assoluzione di Martino dall’accusa di concorso nel duplice omicidio Arena-Scerbo e nel tentato omicidio di Pasquale Arena. In Cassazione Nicolino Grande Aracri è stato difeso dagli avvocati Giancarlo Pittelli e Salvatore Staiano; Ernesto Grande Aracri dall’avvocato Sergio Rotundo; Vito Martino dagli avvocati Gregorio Viscomi e Staiano e Salvatore Nicoscia dagli avvocati Antonietta Denicolò e Staiano.