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Lunedì 25 Novembre 2024

Lamezia, scatta l’accesso al Comune

Sì all'accesso antimafia al Comune di Lamezia Terme. Inevitabile, infatti, l'ok del ministero dell'Interno dopo la richiesta avanzata dal prefetto di Catanzaro Luisa Latella che, a seguito delle ultime vicende giudiziarie che hanno riguardato la cosca Cerra-Gualtieri-Torcasio, ha chiesto l'accesso agli atti del Comune lametino. Tra le persone arrestate nell'ultima operazione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro c’è anche Alessandro Gualtieri, fidanzato della consigliera comunale di maggioranza Marialucia Raso, eletta nella lista civica “Lamezia Unita”. Subito dopo l'arresto la consigliera si è autosospesa, solo che il prefetto lo scorso 5 giugno ha chiesto chiarimenti al Comune, dato che l’autosospensione non è contemplata dal Tuel.

Ma oltre alla posizione di Marialucia Raso, ancora più delicata è la posizione dell'ex vice presidente del consiglio comunale. In un procedimento collegato all'operazione “Crisalide” sono infatti finiti Giuseppe Paladino, vice presidente dell'assise cittadina, che si è subito dimesso dalla carica, il padre Giovanni e l'ex candidato a sindaco Pasqualino Ruberto, che si era già dimesso da consigliere comunale per il coinvolgimento nell'operazione “Robin Hood” per vicende legate alla presidenza di Calabria Etica. Tutti e tre sono indagati per concorso esterno in associazione mafiosa.

«Io non ho notizie in ordine ad alcun accesso, che apprendo solo da fonti giornalistiche e da incaute dichiarazioni di esponenti politici regionali – ha dichiarato alla Gazzetta del sud il sindaco Paolo Mascaro – se ci sarà l'accesso, da me stesso sollecitato per diradare con velocità la cappa che rischia di oscurare la mia città, si accerterà l'indiscutibile correttezza di ogni atto e provvedimento e l'assoluta impermeabilità della mia amministrazione a qualsiasi desiderio o aspirazione della criminalità ad ottenere benefici o vantaggi. Ho combattuto la criminalità e ho ripristinato la legalità violata con indiscutibili atti che lo certificano e con comportamenti manifesti ed evidenti. Combatterò sempre criminalità ed illegalità e non mi piegherò mai di fronte a nulla». L'azione amministrativa, prosegue il sindaco, «continua e continuerà in maniera instancabile e nulla mai mi distoglierà dal continuare a dedicare ogni istante della mia vita a far rinascere la mia città. Su questo la mia comunità potrà stare tranquilla: Lamezia non avrà scioglimenti ed avrà un sindaco che continuerà per altri 3 anni ad operare in ogni ambito per il suo sviluppo».

A chiedere invece elezioni immediate è il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno che, censurando l’operato del sindaco Mascaro, chiede «che i cittadini possano al più presto a ritornare alle urne per scegliere una nuova e affidabile maggioranza di governo». Un vero e proprio tsunami politico, quello che si è abbattuto sul comune lametino, che ha portato anche alle dimissioni di due assessori: Massimiliano Carnovale (Ncd) ed Angelo Bilotta (lista civica “Lamezia e libertà”). Questo perchè nel corso dell'ultimo consiglio comunale, l'assise cittadina ha approvato un documento unitario nel quale si evidenziava la necessità di evitare un possibile scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, il terzo dopo quello del 1991 e del 2002, e di avviare una nuova fase politica di larghe intese. Che significa apertura anche al Partito democratico.

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