La violenza criminale non si ferma. Gli attentati intimidatori continuano a mettere sotto pressione imprenditori e commercianti. La notte scorsa gli emissari del racket delle estorsioni hanno “firmato” due gravissime intimidazioni ai danni di altrettanti imprenditori edili lasciando sui rispettivi cantieri, aperti di recente nel centro della città, bottigliette piene di liquido infiammabile e cartucce di fucile. “Biglietti da visita” inequivocabili per fare intendere che le regole del pizzo debbono essere osservate. E le conseguenze per chi non paga sono facilmente immaginabili: fuoco e piombo.
Sotto il tiro della violenza criminale sono finite la Gp Costruzioni di Mesiano (Filandari) e la Euro Tecno Impianti di Filadelfia. In entrambi i casi sono intervenuti gli agenti della squadra Mobile a seguire le indagini che si sono avvalsi degli operatori della scientifica arrivati sul posto per effettuare i rilievi del caso. La Gp Costruzioni da qualche mese è alle prese con la ristrutturazione della sede di Confindustria e Ance ubicata in via Vittorio Veneto, nei pressi della chiesa del Rosario. In questo caso a dare l’allarme con una telefonata al 113 (sala operativa della Questura) sono stati gli stessi operai che arrivati sul posto davanti alla saracinesca del garage hanno rinvenuto un sacchetto di plastica contenente una bottiglia incendiaria e alcune cartucce di fucile. Un modo come un altro per fare capire che i lavori, sia di privati cittadini che di enti pubblici o associazioni, fanno gola soprattutto alla criminalità organizzata sempre più spavalda e padrona della città.
Altra grave intimidazione è stata messa in atto in via Matteotti. In questo caso a finire sotto tiro è stata l’impresa Euro Tecno Impianti di Filadelfia, impegnata in lavori di ristrutturazione per conto di un con dominio. Identiche le modalità messe in atto per fare capire che il racket ha le sue esigenze e in questi casi si può continuare a lavorare solo pagando. Sul cantiere sotto una impalcatura gli operai hanno rinvenuto una bottiglietta contenente benzina con accanto le solite cartucce. Difficile per gli investigatori poter arrivare ad identificare i responsabili perché la città è totalmente priva di videosorveglianza.
Immediata la reazione di Confindustria e Ance Calabria di fronte ai gravi fatti intimidatori messi in atto in città l’altra notte. I presidenti Natale Mazzuca e Francesco Berna esprimono ferma condanna per il vile gesto perpetrato ai danni di Confindustria ed Ance Vibo Valentia nel cantiere della nuova sede.
«A Confindustria Vibo Valentia, simbolo della rappresentanza del sistema imprenditoriale e della libertà di fare impresa sul territorio, ai suoi associati ed ai suoi vertici esprimiamo e garantiamo la nostra vicinanza ed il nostro incondizionato sostegno. Tali gesti – evidenziano – non sono e non possono in nessun caso essere tollerati, tantomeno quando vengono perpetrati nei confronti di soggetti portatori di interessi collettivi che esercitano, tra le tante funzioni, quelle di concorrere a mettere in atto e contribuire al progresso ed alla crescita economica e sociale del Paese. Quando si attacca una Organizzazione di rappresentanza delle imprese radicata e riconosciuta, si colpisce il cuore stesso del vivere civile. Nessuno si illuda – avvertono – di poter fermare le imprese né di intimidire chi, da sempre, è al fianco del sistema economico e combatte con ogni energia la criminalità ed il malaffare».