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Catanzaro si aggrappa all'ultima possibilità

Cosentino e la figlia scelgono il silenzio

Per salvare il Catanzaro c’è una sola strada. Breve, ma tortuosa. Mancano sei giorni per presentare domanda d'iscrizione al campionato di Lega Pro e ancora non si è concretamente formata una nuova società capace di rilevare il club messo in vendita dai Cosentino, assicurare la tassa d'iscrizione (30mila euro subito, altri 30 a rate), la relativa fideiussione da 350mila euro (che può essere bancaria o assicurativa) e procedere, subito dopo, alla ricostituzione del capitale sociale dei giallorossi. Il margine di manovra si assottiglia sempre di più, però qualcosa, nel fine settimana, ha cominciato a muoversi.

C’è un gruppo di imprenditori di Catanzaro e provincia che sta cercando di mettere insieme una compagine societaria disposta a subentrare alla famiglia Cosentino. Niente è ancora formato in maniera sostanziale, non è possibile conoscere l'esatta quantità dei soggetti coinvolti, né la forza economica di questa nuova creatura. Domani se ne saprà di più. E pare il percorso più praticabile per sancire il passaggio dalla gestione Cosentino a una nuova struttura di comando. Anche il più immediato, se dovesse concretizzarsi, per garantire la permanenza delle Aquile nel calcio professionistico. Altrimenti il dilettantismo, evitato grazie alla sofferta vittoria nei playout con la Vibonese, neanche un mese fa, sarebbe più di un’ipotesi.

L’altra opzione, che però va pesata e valutata per bene non appena lancerà sul tavolo una proposta concreta (sempre che lo faccia), è quella che porta a un gruppo imprenditoriale romano. Dovrebbe farsi vivo anche questo domani, ma sulla sua effettiva consistenza non c’è ancora lo straccio di una certezza. Sempre domani, l'attuale proprietà dovrebbe saldare gli stipendi ai tesserati per il trimestre marzo-maggio: i problemi sono quelli noti e riguardano la liquidità – scarsa – delle casse societarie. È difficile che i Cosentino riescano a far partire i bonifici per tutto ciò che è dovuto. È più probabile che ce la facciano per un mese soltanto (quello di marzo). Questo significa che, nel caso un nuovo soggetto societario garantisca la Lega Pro anche l'anno prossimo, il Catanzaro partirebbe con una penalizzazione comminata dalla Co.Vi.Soc., la commissione che vigila sui conti dei club di calcio. L'handicap potrebbe essere compreso fra i due e i quattro punti.

Intanto, in una città che oggi andrà al ballottaggio per l'elezione del sindaco, è continuata anche ieri la polemica intorno al Catanzaro.

Dopo il botta e risposta del venerdì fra l'imprenditore Mottola Di Amato e l'avvocato Antonio Sgromo da un lato, il legale delle Aquile, Sabrina Rondinelli, dall'altro, lo stesso Mottola Di Amato è tornato sull'argomento: «A seguito di alcune riflessioni fatte insieme ad un gruppo di amici, professionisti ed imprenditori io e l'avv. Sgromo decidevamo di contattare l'avvocato Rondinelli per chiederle un incontro per la giornata di lunedì 26 giugno (quindi ad elezioni finite). L'avvocato Rondinelli ci chiedeva di anticipare l'appuntamento a ieri pomeriggio. Durante l'incontro, il sottoscritto e l'avv. Sgromo con serietà, prima di formulare qualsivoglia proposta di acquisto, abbiamo chiesto all'avv. Rondinelli una serie di informazioni di carattere economico patrimoniale. Non avendone la disponibilità quest'ultima si è riservata di inviarcele nella stessa serata di ieri a mezzo mail. Questa e nessun’altra è la verità dei fatti».

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